Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Guazzo: dalla polvere agli altari

guazzoAncora una volta, come se fosse mai necessario, abbiamo avuto conferma del fatto che il calcio non è affatto una scienza esatta e che, in questo ambito, tutto ciò che oggi ci appare come una verità assoluta, domani può venire completamente ribaltato, capovolto, stravolto. Solo pochi giorni prima, nella notturna del turno infrasettimanale contro gli odiati cugini del quadrilatero del Novara, quando Guazzo, reo di aver battuto in maniera orripilante un calcio di rigore e avere così buttato al vento la possibilità di passare in vantaggio, condendo il tutto con una prestazione a dir poco impalpabile, era stato sostituito da mister D’Angelo, ad accompagnarlo negli spogliatoi era stata una bordata di fischi terrificante: il Mocca aveva espresso il suo verdetto: colpevole e improponibile in maglia grigia. La giuria mandrogna non perdona, e men che meno è disposta ad accordare il proprio perdono a un ‘enfant du pays’; da queste parti vale sempre il concetto che nessuno può essere profeta in patria, figuriamoci uno come Guazzo, che al Moccagatta ci è sempre solo venuto da avversario. Passano solo quattro giorni, l’avversario è una matricola ambiziosa come il Giana Erminio; D’Angelo è testardo e ripropone l’attaccante acquese. Finisce 2 a 0, doppietta di Guazzo, applausi, trionfo e una sequela interminabile di «Lo dicevo io: aveva solo bisogno di sbloccarsi…». Tutto cambia, nel giro di pochi giorni. Ora Guazzo è l’eroe della domenica, dopo essere stato il disastro del mercoledì. Venerdì c’è il Pavia: scommetto che Guazzo… Inutile fare pronostici, tanto, nel calcio, se ci azzecchi è stato un caso!

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