Giovanni Re: quando è il figlio a influenzare il tifo del padre
Eccoci pronti per la nuova edizione: oggi il protagonista è il signor Giovanni Re, che segue l’Alessandria da tutta la vita e che ha tanti piacevoli ricordi da raccontarci.
Allora Signor Giovanni, da quanto viene allo stadio? Ricorda la sua prima volta al Moccagatta?
«La mia prima partita al Moccagatta è stata Alessandria-Roma, la vidi a cavalcioni sulle spalle di mio padre. Ero piccolissimo, ma così sfegatato… Un’altra partita che ricordo con tanto entusiasmo, sempre di quando l’Alessandria militava in serie A è Alessandria-Juventus, partita da dove è nata la mia ‘allergia’ verso la Juventus: stavamo vincendo 2-0 e i bianconeri ci rimontarono chiudendola in pareggio. Una delle trasferte più emozionanti della mia vita è stata contro il Padova nel ‘67. Ricordo una partita in casa con la Reggiana, la stagione di Ballacci, lo spareggio di Modena contro il Prato.. La qualità di Scarrone e l’immensità di Marescalco, l’imparagonabile talento di Lojacono e il mio più grande idolo ‘Nonno’ Bettini. Ero appassionato a tal punto che riuscì a influenzare anche mio padre, da sempre indirizzato più verso il Toro che verso i Grigi.»
Cosa significa per lei essere tifoso? Ha qualche aneddoto a cui è particolarmente affezionato?
«Di aneddoti ne ho tantissimi, uno dei miei preferiti è una trasferta a Busto Arsizio, con uno dei più bei gol di Lojacono, una punizione micidiale, brividi unici, soddisfazioni immense. Erano squadre diverse da quelle di oggi, una concezione di calcio diversa per un tifo diverso, per un mondo diverso. Il fatto di vivere vicino al Moccagatta ha agevolato molto la mia passione, per me era impossibile non andare allo stadio, sentivo le formazioni lette dallo speaker persino dalla mia cucina. Gli amici, il bel calcio e la condivisione di questi momenti con mio padre hanno intensificato e fatto crescere sempre di più il mio interesse e il mio amore.»
La partita più bella e la partita più triste.
«La più bella penso sia stata Alessandria-Verona con il gol di Artico sotto la Nord… Nella stagione di Sarri che ne sono state tantissime di partite emozionanti, ma quella contro il Verona, contro la squadra del Bentegodi, contro una delle squadre più titolate di quel girone, con una storia così importante… Beh è stato troppo troppo bello. La più triste è stato lo spareggio di Modena, dove ci è stata negata la promozione, ricordo quella partita con un dispiacere immenso.»
Il giocatore grigio che più ricorda volentieri.
«Penso sia Renzo Bettini, uno dei più grandi centravanti che abbia mai visto giocare. Aveva fatto tanti anni nell’Inter, a fine carriera era arrivato in Alessandria e giocava davvero divinamente. È inutile citare anche i vari Fanello, Lojacono, Marescalco, Artico… Sono giocatori che sono passati nella storia di questa maglia, nessuno come loro ha saputo farci sognare.»
Quale coro porta nel cuore e perché?
«Il coro che porto nel cuore è quello che fa: ‘Mi ricordo una vecchia canzone che cantavano sempre gli ultras non ricordo come eran le strofe ma faceva lalalalala’. Ha accompagnato praticamente tutte le promozioni dell’era Bianchi, è un coro che mi canticchio spesso, trasmette tanta allegria. Anche quello che la Nord ha ideato per quest’anno trovo sia geniale, esprime al meglio la nostra situazione, soprattutto quella di chi è qui da tanti anni e ne ha viste davvero di tutti i colori…»
Quale sarà la trasferta più dura di quest’anno?
«Novara. È sempre stata una delle trasferte più toste di tutti i campionati, a Novara ci si può aspettare di tutto. È una squadra ben attrezzata, ora sta iniziando a marciare… Quando si parla di Novara però mi é impossibile non ricordare la rovesciata di Gualtieri, sono quelli gli episodi per cui ne vale la pena. Per non parlare anche di tutte le volte che abbiamo dato del filo da torcere ai cinghiali nel loro Natal Palli!»
Un commento sulla dirigenza di Di Masi.
«Sono stati tanti i commenti a convergere sul consiglio di non farci scappare un presidente così perché non lo troveremo più. Hanno ragione, hanno proprio ragione: Di Masi è stato un miracolo, un miracolo bellissimo e pregato, il presidente che tutti vorrebbero. A parer mio sta facendo un ottimo lavoro, meno male che c’è lui.»
Un pronostico su Alessandria-Bassano:
«Io mi accontenterei anche di un pareggio, è la capolista e non vorrei trovarmi brutte sorprese… Abbiamo però capacità e competenze per fare davvero bene: sero in una vittoria. Essendo sabato mi toccherà chiudere mezz’ora prima il negozio, ho deciso che metterò fuori il cartello ‘Chiuso per i Grigi’, spero porti fortuna!»
Hurrà Grigi!