Luigi Scotto
Luigi Scotto è forse uno dei più energici e trascinanti giocatori della nostra rosa. È sempre in movimento, come un motorino, sempre a soffiare sul collo, sempre a recuperare palloni e a tentare la giocate, sempre pronto a ripartire, con uno scatto fulmineo, con un passaggio invitante, con una soluzione diversa. La caratteristica più piacevole di questo ragazzo è il suo spiccato attaccamento alla sua terra: date le sue gloriose origini sarde, coglie sempre l’occasione per ricordare a chi lo segue da dove arriva, come è arrivato qui e soprattutto dove vuole andare. Il suo apice lo ha raggiunto sicuramente a Savona, con la vittoria del campionato. Coppia micidiale quella dell’attacco savonese di quell’anno: Scotto-Virdis, stessa terra, talenti diversi, grandi giocatori. Luigi è soprattutto tanto cuore, tanta voglia, tanta grinta. Le sue urla si sentono rimbombare in tutto lo stadio, la sua euforia mette la pelle d’oca, la gioia che sprigiona dopo un gol è impressionante. Sembra un vulcano in eruzione, il fuoco d’artificio più potente che scoppia a Capodanno. E la cosa più suggestiva è il fatto che dopo ogni suo gol, corra verso la panchina per abbracciare il suo amico, il suo compagno di avventure. Andrea Servili. Il primo con cui ha legato appena è arrivato, il papà che lo ha aiutato a sistemarsi e il fratello che lo ha caricato nei momenti più difficili. Una coppia con qualche anno di differenza, ma così affiatati da sembrare amici da una vita. È bellissimo vedere che tra la nuova e la vecchia Alessandria ci sia questa affinità, sembra che il presente vada pari passo con il passato, speriamo che vada anche nella stessa direzione: i campionati giocati con Servili in porta sono stati i migliori degli ultimi dieci anni e nonostante qualche rimpianto, chi li ha vissuti sa cosa vuol dire stringere i denti e lottare. Gigi Scotto ci crede in questa Alessandria, crede in tutte le cose ardue e difficili, proprio come il suo gol da centrocampo contro il Pavia in Coppa Italia, ha visto il portiere in avanti rispetto alla porta e ci ha creduto. Crederci porta alla vittoria, porta agli abbracci, alla gioia, ai sorrisi, porta ad altra speranza. E allora crediamoci, crediamo in questo ragazzo e in questa Alessandria, crediamo nel nostro futuro, crediamo nel sole che arriva dopo il temporale, crediamo nel grigio che scalda i nostri cuori infreddoliti sugli spalti.