LA “DOPPIA VITA” DI UN ALLENATORE
L’errore potrebbe essere quello di “fare di tutte le erbe un fascio”, criminalizzando un settore che, nella realtà, è ben lungi da identificarsi con quanto (di gravissimo!) è successo in questi giorni in una società calcistica della nostra città. Un allenatore posto agli arresti domiciliari con l’ipotesi di reato per atti sessuali con minorenni: una vicenda esecrabile, odiosa, viscida, che non può e non deve cancellare l’impegno, la passione, l’entusiasmo e il sacrificio di mille allenatori-istruttori che svolgono la loro attività alla guida delle compagini del settore giovanile.
Lo scandalo è scoppiato alla Virtus Junior Calcio, società dal titolo nuovo ma dalla lunga tradizione sportiva e di crescita dei giovani con il precedente nome di Cabanette, guidata da sempre dal presidente Enrico Cremon, garanzia assoluta di serietà e di passione. In quest’ambito ha preso corpo la subdola “doppia vita” di un allenatore, particolarmente “attento” all’attività di alcuni ragazzini a lui affidati. “Abbiamo avuto la colpa di non accorgerci di questa situazione – afferma con rabbia il presidente Cremon – anche se siamo sempre particolarmente attenti a tutti quegli aspetti che potrebbero creare situazioni di difficoltà ai ragazzi. Ora abbiamo messo la pratica nelle mani di un legale: ci sentiamo fortemente danneggiati per aver subìto un grave pregiudizio di immagine. Chi sbaglia deve pagare, soprattutto in una situazione così deprecabile.”
Continua a leggere l'articolo dopo il banner
Tutto il calcio alessandrino ha assicurato la massima solidarietà a Enrico Cremon e alla Virtus Junior Calcio, nella consapevolezza dell’assoluta serietà con cui da decenni a Cabanette si vive e si fa calcio; facendosi altresì carico della necessità di moltiplicare i propri sforzi e la propria attenzione nel quotidiano impegno profuso per far crescere i ragazzi che vogliono fare sport in ambienti sani e sereni.