Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Leo Mazzeo: “La nostra gente si sta animando”

mazzeoEccoci qua con un altro grande grigio, Leo Mazzeo, che per questa edizione ci racconterà la sua grande esperienza sempre a fianco dei Grigi! Cominciamo subito.
Caro Leo, da quanto vieni in curva? Ricordi la tua prima volta al Mocca?
«La mia prima stagione è stata quella del 1970-1971, eravamo in C unica, mi ricordo Ciceri in porta e Gianni Sassaroli come centravanti… Si giocava contro la Reggiana e la partita finì 1-1, avevo 8-9 anni e c’era sacco di gente, la cosa mi aveva emozionato tantissimo. Un altro importante ricordo è la Coppa Italia vinta l’anno prima contro l’Avellino e la stagione successiva, quella del 1974-1975.»
Quali sono state per te la partita più bella e la partita più triste?
«La più triste senza dubbio è stata contro la Reggiana a San Siro, che ci è costata la retrocessione in Serie C. La più emozionante è stata contro il Mantova, pareggiata 1-1 con Ballacci in panchina… Quella invece ci è costata la promozione in serie B.»
Partite del passato, sentite raccontare da tanti, tantissimi tifosi. Ognuno di voi, con il proprio racconto e il proprio punto di vista è come se me le facesse vivere. Siamo tutti sulla stessa barca, remiamo tutti nella medesima direzione. Abbiamo però tutti le nostre diverse concezioni è per questo che mi piacerebbe sapere cosa significa per te essere tifoso.
«Io non saprei dare una definizione al termine tifoso, ti so però dire che io tifo solo ed esclusivamente Alessandria, è l’unica squadra padrona del mio cuore e della mia voce… ne ho combinate di tutti i colori per i Grigi: una domenica ero al ristorante con tutti i miei parenti e ho dovuto mollarli tutti a tavola perché c’era il derby contro il Casale e in questi caso non c’è albero genealogico che tenga… Mia moglie non mi ha parlato per settimane!»
I giocatori che ricordi più e meno volentieri.
«Di giocatori a cui mi sono affezionato ce ne sono stati parecchi, Artico tra i più recenti. Scavando nel passato sicuramente Giuseppe Lorenzetti, uno come lui ora giocherebbe in serie A, mi ricordo una punizione contro il Piacenza: calciò senza il fischio dell’arbitro, la palla andò in rete ma l’arbitro lo fece ribattere. Ricalciò la punizione e segnò comunque. Un’emozione indescrivibile. Altri due grandi sono stati Ezio Musa e Ciccio Marescalco. I giocatori che non ho apprezzato sono stati Toccafondi e Fantini, non mi hanno mai convinto i loro caratteri e alcuni loro atteggiamenti.»
Qual è, secondo te, la trasferta più dura di quest’anno?
«Visto l’esito della Coppa Italia di questo Mercoledì, direi che la trasferta che temo di più sarà Como, rivale storica da anni.»
La coreografia della Nord più d’impatto.
«Quella realizzata contro la Salernitana è stata semplicemente stupenda, e mi ricordo anche quella contro l’Olbia, partita coronata dall’eurogol di Mauro Briano.»
Il tuo undici ideale, se dovessi scegliere la tua formazione del cuore, quale sarebbe?
«Il mio undici ideale corrisponde a quello della partita contro la Sambenedettese, in serie B: con Pozzani, Maldera, Rea, Barbiero, Colombo, Manueli, Dalle Vedove, Dolso, ecc…»
Un tuo commento random sulla compagine di quest’anno.
«Sono davvero contentissimo e soddisfatto, oltre ad avere il migliore presidente del mondo abbiamo una squadra molto forte, secondo me siamo i più attrezzati del girone, abbiamo un pubblico che si sta animando e con qualche mossa giusta e un pizzico di fortuna potremmo davvero far bene.»
A fine campionato l’Alessandria, secondo Leo Mazzeo, sarà…
«Prima in classifica, davanti a tutti, con alcuni innesti a gennaio diventeremo davvero imbattibili.. Se tutto va come deve andare (incrociamo le dita) io vedo una promozione diretta. Da tutta la vita a questa parte, l’unica cosa che mi auguro è vedere l’Alessandria sempre più in alto e… il Casale sempre più in basso. Detto questo, un saluto a tutti e buona partita! Hurrà Grigi!»

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