pride, un film, una storia vera
< < Lesbian and gay Men support the Miners >>.
“L.G.S.M.”non necessariamente un “Gay Pride” sfarzoso, colorato, scintillante concertato e concertante e ‘a seconda’ dei punti di vista ‘s-concertato o s-concertante’. Non sta a noi stabilire i nessi e le eventuali con-nessioni. I Fatti separati dalle Opinioni. – La Regola Prìncipe – L’acronimo cui sopra come un organigramma dello ‘strava(li)gante‘ Movimento, più e meglio capace di raffigurare la situazione di una qualsiasi ‘equivoca sigla sindacale ‘.
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Nel film PRIDE, un Mondo Solidale Gaio e Felice è possibile senza ‘cadere’ necessariamente nella “Commedia degli Equivoci. Non verranno messe in scena immagini di ‘pruderie‘ varia e complessa con scene di sesso aperto o spinto.
E, qui ‘invochi-amo’ la vostra clemenza per aver cercato di affrontare il delicato Tema della sussistenza e della sopravvivenza.
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< Propria Dote dell’Uomo è la Forza alla quale sono legate – indissolubilmente – LIBERTà GIUSTIZIA COSTANZA>. “Ed. Keltia” – messaggio su segnalibro keltia@keltia.it – .
Ovvero:
< Quando l’impensabile, l’imponderabile riesce a sfoderare armi del tutto innocue: quali : la persuasione e la solidarietà capaci di ottenere vittorie impossibili” >. “Un pizzico d’amore in ogni sua salsa e componente fa la differenza ovunque e con chiunque”. (Aeffe)
di Antonino Freni
A tutta marcia – un insieme ”bi–composto” – a sostegno dei Minatori inglesi durante le dimostrazioni e le proteste nelle varie Reali Contee della Regina, dopo le ripetute ed annunciate chiusure dei Siti minerari che avrebbero potuto lasciare senza lavoro intere Comunità operaie.
Il Film ‘ Pride premiato con la “Queer Palm a Cannes 2014” in questi giorni in circuito cerca di dare un più che efficace resoconto di una storia effettivamente verificatasi negli anni ‘80 in piena Èra thatcheriana. Nei musi e nei muri si legge un po’ dappertutto: “Thatcher Out” “Insieme marciamo lesbiche e gay” così inizia con una esilarante “marcialonga” l’ottimo film PRIDE di Matthew Warchus. E, poi anche lo stuzzicante e stuzzichevole provocatorio: “Ogni donna è una lesbica nel cuore” e agli increduli “ E, la tua un po‘ più delle altre”.
A detta dei più grandi intenditori e recensori, su tutti: ‘in grassetto‘ il “magnificat” : “Magnifico” da parte del ‘The Times‘ . Un quinto del film sa di ‘musical anni 70‘ e qualcosa di ‘Grease‘ si intravede nei balli e nelle movenze alle feste ‘Lesbian–Gay‘. .
Qui, però: sopravanzano sempre prominenti e preminenti i motivi del contendere: le invasive e perverse dinamiche salariali capaci di mobilitare le Masse quando non appaiano del tutto combacianti e compiacenti al rispetto più elementare della Classe operaia e del duro Lavoro.
Per fare spazio ad ‘impronunciabili‘ interessi di parte: ogni Zona del mondo risulta da molti anni, da codesti anni a questa parte: dati alla mani quasi sempre ‘endogena’ e propedeutica all ‘uopo’. ‘Perverso‘ o ‘Pervertito‘: questi ‘epiteti‘ ricorreranno spesso ed esclamati ad ogni pie’ sospinto – intercalato – nei continui dialoghi tra la Media e Piccola Borghesia nella quale genereranno sdegno e cagioneranno ‘vivaci e vibrate vibranti proteste’. La numerosa colonna di “cellulari” che trasporta i manifestanti verso le carceri quantizza la voluminosità degli scioperi e l’enormità dei manifestanti.
‘Margharetha‘ così veniva ‘ ilar-e-mente’ chiamata la ‘prima ministra‘ inglese degli anni ’80, la Margareth Thatcher un “pregnante e ottimo Primo Ministro” dal grande impatto politico in Inghilterra e nel mondo intero. Nelle prime ‘schermaglie‘ filmiche la sentiamo saldamente e convintamente affermare colla sua viva voce in ‘talking‘ di “essere determinata” a portare fino ad ogni estrema conseguenza la sua decisione di chiudere le più ben conosciute miniere del Regno Unito. ‘Il Potere mi è stato conferito e guai chi – me – lo tocca’. Da queste asserzioni “Victor to the Mines” prende il via e va.
La ‘Pathè’ ‘corporation’ unitamente alla ‘BBC’ produce un ‘film forever‘: quando Arte e Servizio Pubblico si combinano e rendono adeguata giustizia a distanza di 30 anni, portando a conoscenza del vasto pubblico sconosciute e avvincenti storie.
Joe e Mark in due – con sembianze – : come la Rita O’ Grady del precedente film di “We want sex”.
Codesto Film e il Pride di cui ci stiamo occupando sembrano promettere dal titolo – al primo acchito – di essere film in cui possano scorrere immagini sfrenate di sesso: ma, non sarà così. Nel primo entrano in azione le Operaie della Ford ‘licenziande’ e sottopagate”; mentre: nell’altro ci saranno questi due ragazzi che determineranno le sorti del ‘conflitto‘ in atto. L’uno e l’altro attraverso la loro mediazione si prodigheranno per convincere la Comunità dei Minatori del tutto – inizialmente – contraria a portare a compimento questa strana unione con l’aiuto dell’intera comunità Lesbian e Gay.
Mark è un Gay convinto e convincente in ogni sua ‘mossa‘ mentre Joe casualmente viene avvicinato da un manifestante e gli verrà conferita letteralmente una medaglietta metallizzata come ‘uncertain-ly‘ gay‘: per restare “avvinghiati” nel “Regard”
Joe subirà un processo da parte dei suoi genitori venendo emarginato e recluso in casa. “Dopo tutto quello che abbiamo fatto per te, tu ci arrechi un forte dispiacere”. “Come farai a vivere da solo e senza una regolare famiglia e mantenere un segreto così immanentemente pesante”. Ravvediti! Ma il ragazzo ‘improbabile deviato‘ trionferà alla fin fine e la festa sarà in gran parte anche per lui.
Il piccolo negozietto “Gay’s the word” rudimentale copisteria, sarà campo d’azione per iniziare l’impropria, irreale e incerta battaglia.
I secchielli in plastica e metallo in uso nelle miniere saranno adattati e adottati per la raccolta dei fondi necessari per non lasciare sul lastrico le famiglie interessate dal ‘diktat‘ governativo. Tanto denaro e molto denaro per la bisogna verrà effettivamente raccolto e sarà la prova ‘tangente‘ e il convincimento totale ‘tangibile‘ dell’intera avventurosa vicenda.
“L’effetto domino” verrà completato giorno dopo giorno con approcci e coinvolgimenti di volta in volta, persona dopo persona. I più intransigenti ripeteranno:
‘Ci definiranno pervertiti, state svergognando il sobborgo con la vostra alleanza‘ così non dovete
fare”.
Lo strenuo ardire dei giovani ragazzi man mano li condurrà in quella stessa direzione e le scoperte veramente estreme del sapere sessuale – non confacenti alla ‘big(i)otteria currently‘ – faranno scoprire Loro aspetti della vita intima ed interiore del tutto inaspettate e sconosciute.
L’orgiastica scena ‘fallica‘ tra disegni ed ‘oggetteria‘ di varia ‘oggettistica‘ di genere rappresenterà quanto e come tanta amena società ‘dis-conoscesse’ ‘i piaceri’ del talamo in ogni suo variegato genere’. Lo spauracchio dell’Aids e la Guerra delle Falkland artatamente calate in piazza dai Media compiacenti al Governo inglese non faranno breccia per arginare la ‘focosità‘ faziosa dei gruppuscoli armati solo d’amore e di gioia.
I coinvolti ‘embedded’ concluderanno a loro favore la ‘surreale‘: mai in altri luoghi ri–visitata originale avventura. Trattandosi di fatti realmente accaduti l’intera vicenda in chiave positiva è passata alla Storia in maniera del tutto inaspettata nei fatti e nei personaggi. Non solo i proletari si sono uniti, in special modo i sotto-proletari e i ghettizzati per coronare ed onorare una memorabile impresa.
Di Lacordaire a conclusione: “La Preghiera è l’atto onnipotente che mette le forze del cielo a disposizione degli Uomini”.
E, di Taylor: “Il Mondo non conosce nulla dei suoi più grandi Uomini”.