Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

Fiducia, fiducia, fiducia!

[GSM Photo]
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Alcuni l’hanno definita ‘bagno di umiltà’, altri ‘scivolone’, altri ancora come l’’opera della Dea del pallone’. Questa sconfitta dalla gelida immediatezza non è così devastante quanto sembra. Una delle frasi semplici più ripetute degli ultimi giorni è ‘può capitare’. C’è chi, troppo amareggiato (ma anche troppo fiero per ammetterlo), lo dice per autoconvinzione, c’è chi lo dice perché lo dicono tutti, c’è invece chi lo pensa veramente. Ed è d’obbligo pensarla così. Uno di questi è il presidente, che serenamente orgoglioso prosegue a testa alta il nostro cammino, in cerca di azzeccare nuove pedine da aggiungere in rosa. Malgrado l’alto tasso di innamorati persi, è ovvio che i pessimisti abbiamo sempre un tono più acuto: ‘peccato che la nostra ascesa sia durata così poco!’ sospirano i più cupi. Carissimi compagni, l’ascesa deve ancora cominciare! Inizialmente si era progettato un campionato tranquillo e da un lato si sperava anche in una posizione di medio-alta classifica, senza pressioni e sforzi. Ci siamo ritrovati, e tutto per merito nostro, con la medaglia dei campioni d’inverno appesa al collo, con uno dei migliori attacchi del girone e con tanta grinta da salire fin sulle nuvole. Chi, a questo punto, non crede nelle sorprese future che questi ragazzi hanno in serbo per noi, mi chiedo cosa ci stia a fare sui gradoni del Mocca con la sciarpa grigia al collo. È da tre anni oramai che la parola ‘fiducia’ echeggia leggiadra ma insistentemente tra le orecchie di uno e dell’altro. La fiducia porta altra fiducia, e altra fiducia porta, per lo meno con Di Masi, a grandi risultati. Non scoraggiamoci miei cari amici, il meglio deve ancora venire. E questo meglio potrebbe già essere dietro l’angolo. Magari al Piola. Ci ricordiamo tutti molto bene come finì l’ultima partita che giocammo a Novara. Eravamo una grande squadra, grandi uomini, grandi potenzialità. Si sapeva però come sarebbe finito quel match. E così, infatti finì. Il Novara aveva una compagine d’altra categoria, non era possibile competere. Anima e corpo a volte non bastano, la fortuna è determinante. Si suppone che, dopo l’importantissimo match contro il Real Vicenza, quella sia l’ennesima rivincita al passato. Per il passato e per il presente. Ci meritiamo di strappare da quel sintetico quella che potrebbe essere la più grande soddisfazione del campionato, Ora però occhi solo per il Real; solo occhi per il Mocca. Dalla tana dell’Orso non ci esci facilmente.

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