Il verdetto di Pavia: ci siamo anche noi!
Tre verità emergono dalla vittoria dei Grigi a Pavia, tra le mura di casa della prima della classe, vittoria che ha contribuito a determinare un piccolo ‘solco’ tra le quattro squadre che, sembra, possano giocarsi il campionato e il resto della truppa.
La prima verità, a cui guardavamo con speranza (e la dimostrazione è venuta dall’esodo di tifosi grigi nelle ultime due trasferte di Novara e di Pavia) è che sicuramente i Grigi saranno protagonisti sino alla fine: potranno essere vincenti o meno, potranno tagliare per primi il traguardo o cedere il passo a qualche contendente, questo dipenderà da tanti fattori, difficilmente prevedibili in questo momento: sicuramente, però, se la giocheranno.
La seconda verità l’ha espressa in conferenza stampa il difensore Sirri: «Vincere in casa della capolista, grazie a un autogol, giocando quasi mezza partita con un uomo in meno (col Pavia è un classico!) significa che da lassù sta arrivando qualche… protezione divina, che in un momento così delicato e così equilibrato sicuramente non guasta».
La terza verità l’ha suggerita Soncin, l’uomo alla vigilia più temuto della squadra pavese: a fine partita, forse ancora un po’ indispettito dal fatto di essere stato letteralmente cancellato dal campo e reso innocuo e inoffensivo dalla grande prestazione del neo acquisto grigio Morero, ha sparato a zero sull’Alessandria, squadra, a suo dire, incapace di effettuare due passaggi consecutivi e favorita unicamente da una massiccia dose di fortuna. Frasi che confermano la sensazione di godere della benevolenza delle stelle ma, soprattutto, di essere temuti.
L’Alessandria, con questa fondamentale vittoria ‘pavesina’ ha definitivamente gettato la maschera, maschera che in realtà il presidente Luca Di Masi ha sempre indossato a fatica, essendo lui per primo il tifoso più convinto che questo campionato… «s’ha da fare!»
L’aver gettato la maschera conduce però a una quarta verità, che viene ad aggiungersi, con la ripresa dei lavori in vista della partita interna col Lumezzane, alle tre già illustrate: da oggi, anche se in parte già succedeva anche solo in virtù della nostra storia e della nostra tradizione, per chiunque affrontare l’Alessandria e metterla in difficoltà diventerà un fiore all’occhiello da esibire a fine stagione come titolo di merito. Riprendendo un modo di dire che ormai è entrato nei ‘classici’ di tutti gli allenatori: ‘Da qui alla fine saranno tutte finali…’ a cominciare da un Lumezzane che arranca in zona play-off.