L’entusiasmo di Di Masi e il bicchiere mezzo vuoto
Non sarebbe assolutamente il caso di fare i ‘sofistici’. Per natura, però, noi alessandrini tendiamo sempre a voler vedere il bicchiere mezzo vuoto, anche quando non sarebbe veramente il caso. Siamo riusciti (riusciamo ancora) a ‘digerire’ i dissesti di bilancio comunali che ci costringono a tirare la cinghia anche peggio del resto degli italiani… Riusciamo a muoverci per una città che ha strade che sono messe peggio di quelle di Kabul… Accettiamo il triplicarsi di stipendi e prebende di ‘quelli che contano’ senza battere ciglio… Tanto è così: cosa possiamo farci noi? il governo è ladro e non ci sono più le mezze stagioni… e mandiamo giù tutto, accettando supinamente, senza ribellioni, vittime del nostro pessimismo cronico.
Anche nel calcio è così. Quando, da Torino, arriva Di Masi, giù tutti a pensare: cosa sarà venuto a fare questo, arriva da Piazza San Carlo, avrà interessi in Piazza Libertà… avrà trovato il modo per mangiarsi qualcuno dei pochi euro rimasti in riva al Tanaro, come, prima di lui, han fatto Boiardi e Veltroni… Piano piano i tifosi hanno cominciato ad amarlo ma ‘le vecchie lenze’ mandrogne continuano a guardarlo con sospetto. Ora la squadra è prima in classifica a nove giornate dalla fine: dopo una partenza col freno un po’ tirato, negli ultimi tempi ha messo la freccia e ha superato tutti, anche quegli squadroni costruiti per giocare in B o inondati da capitali (veri o presunti) con gli occhi a mandorla. E noi cosa facciamo? Nella migliore delle ipotesi pensiamo che, da qui alla fine, perderemo il passo, tanto non c’è la volontà di salire, oppure, se proprio saremo fortunati andremo ai play-off per farci rullare dalle squadre del Meridione; infine, immancabile, arriva il tormentone stadio: con il Moccagatta non possiamo sperare di poter giocare in B, è inadeguato, è vecchio, è pericoloso! Intanto Di Masi cosa ti combina? Cerca di trovare l’accordo con il Comune per farsi assegnare una concessione decennale per gestire lo stadio, magari lui sarà in grado di renderlo accettabile anche per i canoni da B.
Pres, mi creda, il vero miracolo lei non lo farà portando l’Alessandria in Serie B, ma salirà agli onori degli altari (santo subito!) solo se riuscirà a far vedere agli alessandrini quel bicchiere finalmente mezzo pieno!