Tutto da rifare ma pronti allo sprint
Quando sembra che sia arrivato il momento di chiudere i giochi, di mettere la parola fine alla questione, di mettersi tranquilli ad attendere solamente l’ultimo minuto dell’ultima sfida per far festa… arriva la doccia fredda: tutto da rifare!
Solo qualche settimana fa sembrava che l’Alessandria avesse messo definitivamente la freccia per andarsene a conquistare il primo posto, poi un paio di pareggi casalinghi hanno raffreddato gli animi e gli entusiasmi, hanno riportato tutto il gruppo di testa (formato da Grigi, Novara, Pavia, Bassano e forse anche Como) a braccetto. Ora, la sconfitta di Bassano (che brucia anche di più perché ottenuta… in casa!) riporta i Grigi più o meno alla stessa condizione di qualche settimana fa, quando, pur rientrando nel gruppetto delle pretendenti, si guardavano tutte le avversarie dal basso. Novara, Pavia, Bassano sono tornate tutte davanti, il solo Como ha mancato l’aggancio, e i ragazzi di D’Angelo sembrano aver perso la brillantezza e la spinta positiva che li aveva portati in vetta.
Le assenze pesanti di Riccardo Taddei e Michele Marconi sicuramente hanno il loro peso ma non bastano a giustificare questa crisi di risultati e questo rilassamento psico-fisico.
Alla fine ne mancano sei e a nulla serve stare a fare calcoli e pronostici: l’esperienza insegna che quando si arriva a questo punto della stagione entrano in ballo tanti fattori che, fino a poche settimane fa, avrebbero potuto sembrare ininfluenti e quasi banali ma che, al contrario, assumono oggi un’importanza vitale.
La differenza la potrà fare il fatto di incrociare il proprio percorso con squadre senza più ambizioni, né paure, senza stimoli, piuttosto che scontrarsi con squadre alla disperata ricerca di punti salvezza; la differenza la potrà fare il fatto di aver impostato una preparazione che abbia tenuto conto del fatto che da aprile in avanti il caldo possa arrivare all’improvviso a tagliare le gambe e ad azzerare il fiato; la differenza la potrà fare, perché no, la volontà ‘vera’ di qualche società di ambire a quel salto di categoria che per certe realtà potrebbe rappresentare un’incognita pericolosa; la differenza la potrà fare anche la forza morale e psicologica del gruppo nel reggere il peso di una lotta di vertice, particolarmente stressante, che richiede doti che vanno oltre il puro e semplice tasso tecnico. La differenza, infine, la potrà fare la serietà di una società che paghi regolarmente tasse e stipendi o che non si lasci impelagare nel sottobosco dell’illecito delle scommesse clandestine.
Ad Alessandria siamo sereni, altrove non so.