Danilo Colombo: testa sul Pc del botteghino e cuore nella Nord
Nuova edizione nuova faccia da curva: questa volta tocca a Danilo Colombo, a seguito dei Grigi da davvero tantissimo tempo.
Danilo, da quanto vieni allo stadio, ricorda la tu prima volta al Moccagatta?
«Certo che me la ricordo, è stata Alessandria-Spezia nel 1986, era la domenica di carnevale e io andai in curva per la prima volta. Avevo detto a mia madre che sarei andato a vedere i carri, e con questa bugia sulle spalle mi sono intrufolato tra la bolgia del Moccagatta. Era stata una partita vinta per 1-0 grazie a una deviazione su tiro di Manueli, che era poi risultata come un autogol. È stata davvero una gioia immensa.»
Cosa significa essere tifoso?
«Per me essere tifoso significa vivere l’Alessandria tutta la settimana e arrivare alla domenica carichi di tensione e pronti a dare tutto sugli spalti. Cuore in campo e cuore in curva…»
Quali sono state la partita più bella e la partita più triste?
«La partita più bella l’ho vissuta a Novara… è stata una trasferta stratosferica, eravamo un tanti e vincemmo 0-1 grazie a un gol di Mazzeo. Al ritorno ci furono un po’ di problemi con la polizia e con il funzionamento dei treni, cori e fumogeni avevano creato un po’ di disordine: una partita bellissima fuori e dentro il campo. Il momento più brutto invece l’ho vissuto nell’anno in cui cambiammo nome in ‘Nuova Alessandria’, non erano i miei Grigi, quell’anno ho fatto davvero fatica e non lo ricordo volentieri.»
Qual è stata per te, la coreografia più suggestiva della Nord?
«Di belle ne abbiamo fatte davvero tante, su tutte quella durante lo spareggio contro la Salernitana, una contro lo Spezia con tanto di ragazze pom pom e cori altisonanti e imponenti… Un’altra bellissima è stata quella della serale contro il Novara con le strisce argentate e nere. Davvero originale!»
Hai un personaggio della storia grigia a cui ti sei particolarmente affezionato?
«Sì, sarò banale ma Ciccio Marescalco per me è stato un mito, e per attaccamento alla maglia non posso non citare Andrea Servili: orgoglio grigionero.»
Quale coro della Nord ti piace di più?
«‘Son talmente deficiente’ è bello e lo cantano in tanti, io però mi ero affezionato ad un coro che ricordo di aver cantato contro lo Spezia azzardato sulle note di ‘Quelli della notte’. Avevano addirittura attaccato il testo dietro alla porta per farlo cantare a tutti! Anche quello che è stato stampato sulle maglie per i 103 anni mi è piaciuto tanto.»
Tre aggettivi per l’Alessandria.
«‘Pazza’, come la maggior parte di noi, a volte ‘Disarmante’ e ‘Amorevole’, perché non si può non amarla.»
Fai un appello alla gente alessandrina.
«Io molto spesso sono al botteghino a strappare i biglietti e il mio augurio è quello di non riuscire ad alzare la testa dal computer. Quest’anno è già successo e sperare che risucceda è un grande augurio. Voglio approfittarne per ringraziare i ragazzi della Nord che rendono ogni coro e ogni partita emozionante e colorata grazie soprattutto alla loro impeccabile organizzazione. Dai più giovani ai più anziani: grazie davvero amici!»