SERIE A SENZA PADRONE
Il big match della 6° giornata di campionato lascia in eredità un verdetto importante: la Juve è in crisi. Lo scontro del San Paolo tra i bianconeri e i padroni di casa del Napoli potrebbe lasciare degli strascichi indelebili, nonostante le squadre stiano ancora affrontando il primo curvone di una lunga corsa. I partenopei si impongono per 2-1: al 26′ Insigne sigla la sua terza rete in campionato approfittando di un’amnesia difensiva dei bianconeri, il Pipita Higuain raddoppia al 62′ sfruttando un errore in disimpegno di Hernanes mentre Lemina segna la rete della bandiera, la prima in bianconero, a un minuto di distanza dal gol del centravanti argentino.
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Dopo aver ottenuto 5 punti in sei partite parlare di crisi è doveroso: i campioni d’Italia sembrano aver perso tutte le certezze acquisite negli ultimi anni. La Juventus vista al San Paolo è molle, imprecisa e distratta; la mancanza di idee e organizzazione di gioco è palese. Allegri è in confusione: cambia quattro moduli in 90′ e sbaglia la formazione iniziale. Juve, se ci sei batti un colpo. La pazienza è finita e adesso è il momento dei processi. Bianconeri già fuori dalla lotta scudetto?
Dal canto suo, invece, Napoli è in estasi: battere la Juve ha sempre un sapore speciale, non è una novità. I partenopei sfruttano la loro arma migliore: il contropiede. Più cattivi e concreti, gli azzurri meritano la vittoria e la classifica comincia a sorridere. Se Sarri riuscirà a dar continuità al suo progetto tattico, a costruire una mentalità vincente e a non inciampare contro le provinciali, questo Napoli potrebbe ricoprire il ruolo di outsider per la lotta scudetto. D’altronde chi dispone in Italia di un potenziale offensivo come quello napoletano?
Poche ore prima del big match del San Paolo, la Roma ha rifilato al Carpi una pesante manita. Nel primo anticipo del sabato, la squadra di Garcia distrugge la compagine emiliana e si scrolla di dosso le ultime delusioni. Le reti di Manolas, Pjanic, Gervinho, Salah e Digne decidono il match che si conclude 5-1 in virtù della rete dell’ex di turno Marco Borriello. Le note negative della giornata sono gli infortuni: Keita, Dzeko e Totti sono infatti usciti precocemente dal rettangolo di gioco a causa dei rispettivi acciacchi. La Roma torna a vincere e convincere contro un avversario, però, non irresistibile: sarà la partita della svolta? Il Bate Borisov è alle porte e i giallorossi hanno bisogno di risposte. Dopo la debacle di Roma, il Carpi opta per una scelta rivoluzionaria: Castori esonerato.
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Nella partita delle 12.30 il Milan commette un altro passo falso: al Ferraris il Genoa supera di misura i ragazzi di Mihajlovic che, dopo due vittorie consecutive, tornano a casa con il cerino in mano. La squadra di Gasperini disputa una partita superlativa e dopo appena 10’ segna la rete che si rivelerà decisiva con una punizione deviata di Dzemaili. Il Milan soffre la pressione degli avversari e si affaccia raramente dalle parti di Lamanna; la goccia che fa traboccare il vaso è l’espulsione nel finale di primo tempo per doppia ammonizione di Romagnoli. Episodio decisivo, che richiama un dato rilevante: nell’ultimo anno e mezzo per ben quindici volte i rossoneri hanno concluso il match in inferiorità numerica. Sarà il caso di calmare i bollenti spiriti? Dopo i due successi contro Palermo e Udinese, la squadra di Mihajlovic crolla di nuovo e dimostra di essere un cantiere aperto. Tra gli alti e bassi di questo inizio stagione, riuscirà il Diavolo a trovare un equilibrio?
Clamoroso a San Siro: nel posticipo domenicale la Fiorentina abbatte l’Inter, agganciandola al primo posto in classifica. Dopo un filotto di 5 vittorie consecutive, l’Inter crolla nel match più probante e il risultato fa scalpore: 1-4. La Viola mette a nudo tutte le carenze tecniche di un’Inter irriconoscibile: la squadra di Sousa sovrasta sia dal punto di vista tecnico che da quello fisico i propri avversari e sfrutta la serata negativa di Handanovic. Il rigore di Ilicic e la tripletta di Kalinic regalano ai viola la vetta alla classifica: chi lo avrebbe mai detto dopo l’addio di Montella? Al sesto esame invece l’Inter viene bocciata: serata storta o primi segnali di declino? A Mancini il compito di ricompattare la squadra e di migliorare la qualità di un gioco ancora scadente.
Addirittura dal lontano 1994 Juventus, Milan e Inter non perdevano nello stesso turno: 21 anni dopo si riscrive una curiosa statistica.
Il Torino non è più una rivelazione, ormai è una certezza del calcio nostrano. I granata impongono al Palermo il terzo ko di fila e raggiungono quota 13 punti. È Giancarlo Gonzalez il protagonista dell’incontro: un suo autogol nel finale di primo tempo porta in vantaggio la squadra di Ventura che dopo aver raddoppiato con una rete strepitosa di Benassi, subisce la rete del 2-1, realizzata dallo stesso difensore costaricano. Obiettivo salvezza tranquilla? No, il Toro deve puntare all’Europa.
La Lazio supera in rimonta al Bentegodi un Hellas Verona in piena emergenza: il vantaggio scaligero è firmato da Helander che al 33’ batte Marchetti; ma nel secondo tempo scende in campo un’altra Lazio che grazie al rigore di Biglia e alla punizione di Parolo ribalta il risultato e scaccia i fantasmi di un inizio di stagione altalenante. Al Mapei Stadium le due sorprese di questo inizio di campionato, Sassuolo e Chievo, si accontentano di un pari che non fa male a nessuno: alla rete di Defrel in avvio di match, risponde Pepe al 24’. I biancoverdi si confermano l’unica squadra imbattuta dopo sei partite. Il delicatissimo match del Dall’Ara tra Bologna e Udinese si conclude con una vittoria fondamentale per i bianconeri che grazie a una superba rimonta ottengono il secondo successo in Serie A e si allontanano dalle sabbie mobili della classifica. Il Bologna continua stentare: 3 punti in sei partite non sono un bottino accettabile. Delio Rossi a rischio esonero?
Sono due i Monday night che presenta questo turno di campionato. Nella partita delle 19.00 il Frosinone ottiene la prima vittoria della propria storia in Serie A: la doppietta di Dionisi stende l’Empoli, che termina l’incontro in dieci uomini a causa dell’espulsione di Saponara. Nell’altro incontro del lunedì sera all’Atleti Azzurri d’Italia, i padroni di casa dell’Atalanta superano la Sampdoria, vincendo 2-1 in virtù dell’autogol di Moisander e della rete di Denis. Per i blucerchiati in gol Soriano.
Dopo i primi sei turni è realistico parlare di campionato senza padrone. Regna l’equilibrio: le big faticano ad ingranare e le provinciali sognano una stagione da protagoniste. Cercasi candidate per lo scudetto.