MENTALITA’ DA…ORSI ARRABBIATI!
Non sarà di certo il punto perso domenica scorsa al 93° minuto, in casa della prima in classifica, con il gol “della vita” di un giocatore avversario, quello su cui eventualmente piangere a fine campionato. Come si usa dire: “Ci sta!”, anche se ogni tanto un po’ di sano “fattore C” non farebbe male. A gridare vendetta potranno essere piuttosto i regali fatti a Feralpisalò, Cremonese o Lumezzane… Con quei punti, nonostante la frenata col Cittadella, oggi saremmo qui a parlare di un’Alessandria che viaggia a braccetto delle prime della classe. Siamo solo alla decima giornata, tutto è ancora possibile, a patto che veramente i segnali di cambiamento avvertiti dal momento dell’avvento in panchina del Grego riescano ad assumere carattere di continuità. Gli avversari di livello non mancano, lo si è visto in questa prima fase di campionato, e considerate le difficoltà e l’assoluta aleatorietà del giocarsela ai play-off (l’ennesima conferma l’abbiamo avuta l’anno scorso, col Como…in volata quando nessuno se lo sarebbe più aspettato) occorrerà puntare con feroce determinazione a quell’unico posto che garantisce l’accesso diretto alla categoria superiore. Lo abbiamo già detto qualche settimana fa: saranno gli ultimi due mesi quelli decisivi, quelli che determineranno in maniera inequivocabile le posizioni finali. Dobbiamo metterci in condizione di arrivarci nel miglior modo possibile: garantendoci una posizione di classifica ideale e avendo nella testa e nelle gambe le giuste energie per operare lo scatto decisivo. La maschera l’abbiamo tolta già fin da settembre: questa Alessandria ha giocatori, dirigenza e strutture adeguate per sognare in grande. Lavorare, lavorare, lavorare per questo. Per regalare quel sogno della B che manca da troppo tempo, per riportare le maglie grigie agli onori del calcio che conta, per regalare a questa città, che mai come in questi momenti ne sente il bisogno, un po’ di gioia e di orgoglio.
Continua a leggere l'articolo dopo il banner