Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

non ci sono più alibi

img_9156Ormai mister D’Agostino è diventato il destinatario della maggior parte delle accuse e dell’ira dei tifosi dell’Alessandria.

Io vi propongo, però, alcune considerazioni.

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Primo. Dopo 6 anni di presidenza Di Masi non solo non siamo andati in B, ma lottiamo per non finire ai play out di C.

Secondo. Il Cuneo senza penalizzazioni sarebbe 10 punti sopra di noi, quasi in zona play-off e questa settimana è in Tribunale per un’udienza prefallimentare. Siamo 13 punti dietro al Pontedera, 15 sotto la Pro Patria e 4 sotto il Gozzano, tutte società che hanno i conti in ordine, ma di sicuro, almeno ipoteticamente, dovrebbero essere meno forti economicamente dell’Alessandria. E, in ogni caso,negli anni passati non hanno avuto a disposizione i milioni investiti da Di Masi. E l’Arezzo? Fallito in estate è quarto in classifica. Tutto questo per dire che non è solo una questione di soldi, ma anche di capacità e competenza.

Terzo. Pillon allena il Pescara, quarto in serie B, Gregucci la Salernitana, decima e Braglia, con minore fortuna, il Cosenza, quattordicesimo. In ogni caso, direi che qualche rimpianto, soprattutto per i primi due, ci può stare.

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Quarto. Il Moccagatta è sempre più vuoto e in società non c’è l’ombra di un alessandrino o comunque di qualcuno che abbia, storicamente, i grigi nel cuore (penso ad Artico, Colombo, magari anche Camolese o Ferrarese). La società è sempre più distante dalla città e dai suoi tifosi di cui sembra non importi più nulla a nessuno.

Quinto. Il presunto progetto giovani, se mai è esistito, sembra ormai definitivamente naufragato. Domenica, nella formazione titolare a Siena, sono stati schierati 7 over. In ogni caso, vista la qualità degli under a disposizione, di cui quelli che sembrano i più bravi non sono di proprietà dell’Alessandria calcio, che cosa si è costruito per il futuro? Da dove si vuole ripartire? Si dovrà nuovamente rifondare la squadra?

Ora vi chiedo: premesso che mister D’Agostino ha le sue pesanti responsabilità, è lui il colpevole di questi cinque indiscutibili dati di fatto? O il responsabile della società?

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