vergogna, vergogna, vergogna!
Questa volta l’Alessandria non ha neppure pareggiato, ma ha beccato 4 pere, al termine di una gara assolutamente vergognosa, da un Piacenza che non si è dovuto neppure sforzare più di tanto.
Non un’idea di gioco, errori dilettanteschi sulle palle ferme calciate dagli avversari, fondamentali mancanti a molti dei protagonisti in maglia grigia, passaggi sbagliati a ripetizione.
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Nel momento in cui la situazione in classifica si fa sempre più preoccupante, a Piacenza va in campo un’Alessandria senza grinta, senza personalità, senza idee.
D’Agostino era diventato il capro espiatorio di tutte le colpe. E’ arrivato Colombo e la musica è sempre la stessa: non puoi cavar sangue dalle rape. Questo organico non è all’altezza di fare un campionato dignitoso di serie C, neppure di garantire una salvezza senza patemi d’animo.
Inutile girarci attorno: le colpe non sono dell’allenatore e neppure dei giocatori, che danno quello che possono per le qualità (molto scarse) che hanno.
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La responsabilità è di una dirigenza arrogante ed incompetente che ha spacciato per “progetto” un piano di smantellamento e di ridimensionamento economico assolutamente privo di ogni logica calcistica.
Anche con queste premesse, è di tutta evidenza che ci sono formazioni che, spendendo molto meno, hanno classifica, giocatori, gioco decisamente migliori dell’Alessandria: evidentemente, c’è chi ha la capacità di utilizzare al meglio le risorse disponibili, anche se poche, e chi no.
Dopo la sconfitta di Piacenza, in questa Alessandria vediamo solo il nulla: non ci sono giocatori da cui ripartire, non c’è chiarezza sulle intenzioni future della dirigenza, mancano figure nei ruoli chiave della società. Che fine si vuol far fare a questa squadra? Il prossimo campionato si incomincia a costruire già adesso!
A tal proposito faccio un’altra considerazione: il Piacenza, che dimostra di essere una società seria che pensa anche già al futuro, in settimana ha rinnovato e prolungato i contratti di Direttore Generale e Direttore Sportivo.
L’Alessandria invece naviga ancora nel buio: quale futuro per questo povero orso grigio?
Di Masi, come sempre, tace.