Alberto Colombo: “Quando si cambiano le cose in società c’è la possibilità di affidarsi a persone di fiducia”
Da ieri sera Alberto Colombo non è più l’allenatore dell’Alessandria Calcio e quest’oggi si è concesso ai microfoni di TuttoC parlando della stagione appena conclusa con i Grigi. Prima di tutto, però, ha spiegato il motivo del suo addio da Alessandria. “Quando si cambiano le cose a livello societario – ha detto l’ormai ex tecnico grigio – c’è sempre la possibilità che chi arrivi decida di affidarsi ad altre persone, diciamo elementi di fiducia. Penso che, al di là di tutto, la motivazione o una delle motivazioni sia questa. Possiamo dire comunque di aver fatto molto bene. A livello lavorativo credo sia stato apprezzato quello che la squadra e lo staff hanno fatto in questi quattro mesi”.
Sotto la sua guida i Grigi sono tornati alla vittoria recuperando molte posizioni. “Quando siamo subentrati – prosegue Colombo – la distanza dal decimo posto era di dodici punti. Dodici punti in dodici partite con un calendario molto complicato. L’Alessandria affrontava otto squadre nelle prime otto posizioni, più il Cuneo, che sarebbe dovuto essere in griglia playoff. Ci sono stati tre scontri diretti, dei quali due vinti e uno pareggiato, quello col Gozzano a due giorni dal mio arrivo. Per quanto riguarda il match con la Pro Vercelli, credo che ci sia una caratura di squadra diversa. La nostra ha raggiunto i playoff, ma la Pro ha dimostrato di avere un tasso tecnico e una struttura fisica superiori. La gara comunque l’hanno decisa gli episodi. Abbiamo sofferto nei primi quindici minuti, subendo l’avvio ad alta intensità dell’avversario, per poi trovare il pareggio e tenere la gara in equilibrio fino a venti minuti dalla fine quando siamo andati sotto per un autogol e lì la partita è cambiata”.
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L’Alessandria, per Mister Colombo, tornerà a lottare per la Serie B. “Ho potuto percepire il potenziale dell’Alessandria in prima persona – continua l’allenatore –. Sia da avversario, quando lottava per i primi posti, sia quest’anno. Ho visto una piazza che ha fame di calcio e che è molto legata alla squadra. E che naturalmente dopo i grandi campionati del recente passato, in questa stagione, visti i risultati, si è un po’ distaccata. Ma il potenziale c’è tutto, a partire dalla società solida, dalla tifoseria comunque attaccata ai colori, passando per il “Moccagatta”, uno stadio storico che ti fa venir voglia di scendere in campo anche se sei un allenatore o uno spettatore. Ci sono tutti gli ingredienti affinché l’Alessandria possa puntare nuovamente in alto. Chiaramente tutto dipende dalla politica del club e dalla possibilità di spendere o meno”.
Dal prossimo anno, inoltre, le squadre potrebbero allestire le rose senza giocatori giovani perché sono state abolite le liste degli over. “La ritengo una decisione molto sensata – conclude Colombo –. Perché dà la libertà ai club quale politica di mercato adottare e agli altri di poter valorizzare i giovani qualora il loro budget non vada oltre una certa soglia o se la politica è quella. Credo che la meritocrazia debba tornare al centro di tutte le categorie professionali, non solo nel calcio ma in generale. E parlando nello specifico di calcio, si deve dare la possibilità a chi è più bravo di giocare. Il giovane deve ovviamente far parte del sistema e concordo con i miei colleghi, quando dicono che se il giovane è bravo, non ha bisogno di regole per poter giocare”.