Ripartenza: l’Uefa decide di non decidere
Il calcio non riesce a trovare un accordo di fronte alle tante problematiche legate a questa ripartenza tanto contestata quanto poco convincente.
Lunedì 25 maggio le federazioni nazionali avrebbero dovuto comunicare date, format e regole della ripartenza e due giorni dopo, in videoconferenza, si sarebbe riunito il governo del calcio europeo.
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La riunione, invece, è già stata spostata a metà giugno perché non tutti (Italia compresa) possono ancora avere certezze sui tornei nazionali.
La motivazione del rinvio è infatti “l’esistenza di alcuni punti ancora aperti, riguardanti un piccolo numero di città sede di Euro 2020”, dopo la riorganizzazione del torneo, posticipato di un anno per la pandemia e riprogrammato dall’11 giugno all’11 luglio 2021.
Secondo indiscrezioni, si tratterebbe di Amsterdam e Copenaghen, per sciogliere i dubbi di calendario, legati alla sovrapposizione di altri grandi eventi. Il rinvio permetterebbe all’Uefa anche di avere una panoramica più completa sulle decisioni delle singole federazioni e leghe nazionali circa le modalità di prosecuzione dei rispettivi campionati interrotti.
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