Una bella Alessandria batte il Cosenza e si porta a 4 punti in classifica
Partita a scacchi al “Moccagatta” di Alessandria, vinta per astuzia nei movimenti da Moreno Longo e per capacità realizzativa dai suoi uomini. Un 1 a 0 che non solo muove la classifica ma dà continuità al “modulo Longo” e dimostra che, veramente, gli uomini messi in campo sono un gruppo coeso e capace.
La partita non è mai stata a ritmi elevati e, forse per il caldo, forse per l’attenzione a bloccare le giocate avversarie, ha avuto lunghi periodi di latenza. Un primo tempo in cui l’Alessandria ha “fatto giocare” l’avversario, pur munitissimo, seguito da un secondo tempo dove si è provata qualche puntata più rischiosa, con risultati eccellenti. I “grigi” locali presentano Marconi e Palombi in attacco, un filtro a centrocampo formato da Chiarello, Casarini e Palazzi, con l’aiuto di Lunetta e Mustacchio sulle ali. Altre pedine importanti, Corazza, Arrighini, Kolaj, Benedetti e Beghetto, all’inizio in panca in attesa del momento propizio. Buono il centrocampo calabrese con Carraro, Pirrello e Millico a piroettare in continuazione, con le ali Situm e Palmiero ad impensierire Di Gennaro , Prestia e Parodi.
Già al terzo minuto prima ammonizione della gara ai danni dei “grigi”, per un fallo veniale di Lunetta, oggi comunque in buona condizione. Il Cosenza, sostenuto da alcune centinaia di correttissimi sportivi rossoblu, arriva da una serie di risultati positivi ma, evidentemente, trova nella disposizione dei Grigi ostacoli inattesi. Costretti a girare al largo dall’area difesa ottimamente dal solito Pisseri, si limitano a qualche lancio e ad un paio di tentativi da distante. Mustacchio al 15esimo costringe il portiere cosentino Vigorito ad un intervento non facile in uscita e un minuto dopo è Marconi a tirare alto da buona posizione, dopo un errore della difesa rossoblu.
La partita si trascina nella calura e sono i tifosi ospiti a renderla in qualche modo interessante.
Prima presentano un applaudito striscione dedicato a “Enzino”, amatissimo tifoso grigio, poi inalberano una serie di appelli per la libertà del già Sindaco di Riace Mimmo Lucano, su cui pende una pesante condanna. Applausi a non finire per entrambe le “uscite” e, in qualche modo un “rinsaldarsi” di una amicizia, già percepita fuori dallo stadio, fra le due tifoserie.
Al 28esimo ancora Marconi è bloccato da una irregolarità dubbia su una azione susseguente a calcio d’angolo. Al minuto 42 è invece un attaccante del Cosenza ad imbroccare il corridoio giusto e a tirare dalla distanza. Pisseri, però, è attentissimo e para. Si va al riposo sul risultato, giusto, di parità. L’Alessandria apre il secondo tempo con un piglio diverso, appoggia maggiormente su Lunetta e Mustacchio e, di conseguenza, il gran lavoro di Parodi, Chiarello e compagni, comincia a fare la differenza. Già al secondo minuto Marconi, buona la prova di oggi, ci prova di testa ma senza fortuna. Prima al 12esimo poi al 21esimo è ancora l’Alessandria vicina al vantaggio con tiri dal limite. In particolare il secondo va ad accarezzare la parte superiore della traversa. Al minuto 29 il portiere in seconda dei Calabresi deve intervenire alla disperata di testa ancora su Marconi e Chiarello ma non può nulla sullo schema da calcio d’angolo perfettamente eseguito al minuto 32. Beghetto calcia dalla sinistra, Marconi corregge di poco la traiettoria e Di Gennaro gira con freddezza in rete. Il “Moccagatta” esplode e, inaspettatamente per il Cosenza, si profila una vittoria del già fanalino di coda Alessandria.
Infatti ciò che conta di più, nella partita di oggi, sono i tre punti incamerati, oltretutto, davanti al pubblico amico. Più nulla da segnalare fino al termine. Forse una punizione troppo severa per i calabresi che, però, a onor del vero, a partire dal ventesimo del secondo tempo, hanno accusato un calo sia fisico che di idee, evidente. Andiamo controcorrente e, oltre ad elogiare Marconi che piano piano esce dal suo torpore, ci sentiamo di segnalare la prova di Lunetta che, sulla fascia, ha fatto meglio di altre volte. Ottimi gli inserimenti di Beghetto, Benedetti e soprattutto , Orlando, una vera mina vagante in area rossoblu.
Ora si guarda con più fiducia al futuro ma, San Baudolino Moreno Longo ha subito precisato…”Siamo solo all’inizio; tutto dipende solo dalla nostra concentrazione e dalle nostre prestazioni”. Verissimo.