Alessandria beffata all’ultimo secondo: solo 1 a 1 con il Frosinone
I diciassette minuti finali di “baricentro basso” e di sola difesa, sono stati per l’Alessandria la causa vera della perdita di due importantissimi punti nel match disputato contro il Frosinone. E’ vero, il misfatto si è concretizzato al minuto 97 quando ormai tutti erano pronti ad andare negli spogliatoi ma, come sa bene Moreno Longo e come sanno tutti i buoni conoscitori del gioco del calcio, fino al fischio di chiusura bisogna mantenere attenzione e giusta aggressività sportiva.
Ci permettiamo un paragone che, vi assicuriamo, è assolutamente calzante. Al minuto novantasette al “Sinigaglia” di Como (circa un mese fa) l’Alessandria si becca un gol nel più classico dei contropiedi veloci ad opera del freddo Parigini, proprio quando l’Alessandria, da un po’, cercava di riequilibrare il vantaggio per uno a zero dei Lariani.
In quell’occasione la difesa comasca riusciva con facilità a doppiare le marcature, a pressare a dovere e, nonostante la fatica di un’intera partita, a fare filtro a centrocampo. Con il risultato di non farci praticamente tirare in porta (golletto finale loro, a coronamento)…Bene. Esattamente quello che non abbiamo fatto noi alessandrini in questa gara che andava gestita in altro modo nella sua fase finale e che poteva anche finire a nostro vantaggio ma, comunque, con l’affanno di chi “non ne può più”.
Bene hanno fatto gli avanti frusinati a crederci e, alla fine, sono riusciti ad agguantare l’insperato pareggio. Un risultato che, evidentemente, sta strettissimo agli “orsacchiotti” e che però deve insegnare qualcosa in fase di gestione dei risultati. Quindi…nessuna recriminazione. L’arbitro Cosso avrebbe anche potuto fischiare un po’ prima “salvando” il risultato ma, vista la ritirata in difesa finale e la poca pressione sui portatori di palla laziali,…c’era da aspettarselo.
Buona la disposizione delle squadre in campo con un Frosinone che si affida al più classico dei 4-3-3 a cui risponde l’Alessandria con la difesa a tre e il centrocampo a cinque, con Kolay e Corazza a svariare in attacco. Subito avanti l’Alessandria che raccimola in tre minuti un calcio d’angolo e un tiro di punizione appena fuori area laziale. Subito dopo un brivido per Ravaglia su punizione di Chiarello che attraversa tutto lo specchio della porta. Sono passati solo cinque minuti e l’Alessandria mostra di che pasta è fatta anche al cospetto di una squadra di indubbio livello, con un buon centrocampo ed un giro palla geometrico e ben congegnato. Meglio i “bianchi a strisce giallo-azzurre” del Frosinone nella costruzione del gioco, buona la difesa dell’Alessandria, con lanci lunghi a seguire e ripartenze veloci. Al 17esimo tiro di Casarini, appena alto sulla traversa frusinate.
Al minuto 22 Kolaj duramente colpito al petto durante uno scontro con Casasola resta in campo anche se non più lucidissimo. Continuano gli attacchi “grigi”, specie su rilanci e contropiedi improvvisi. Le squadre si affrontano a viso aperto e anche i Ciociari avrebbero le loro occasioni specie con Szyminsky, Zerbin e Zampano, sempre fuori dallo specchio della porta oppure facile preda del sempre attento Pisseri. Al 32esimo e cinque minuti dopo altre due occasioni per il Grigi… ma i tiri di Chiarello prima e di Pierozzi dopo, sono imprecisi. Bella l’occasione di Chiarello, in particolare, liberato al tiro da una finezza di Casarini.
Troppo pretenzioso il tiro ad effetto tentato da Pierozzi, oggi non in giornata particolarmente felice. Buone le prove di Casarini, Parodi, Chiarello e Corazza, ognuno ben posizionato nella sua parte di campo. Un po’ troppo lezioso Kolaj che, pur combattendo da par suo, ci è parso meno lucido di altre volte, forse anche per i colpi subiti. Il primo tempo si chiude con alcuni calci piazzati del Frosinone che, però, non cambiano il risultato “in bianco”. Il secondo tempo si apre con lo stesso leit-motiv di inizio partita: Frosinone compassato e geometrico nelle giocate, Grigi in attesa di poter lanciare a rete qualcuno.
Proprio da uno di questi rilanci nasce il gol dell’Alessandria,. Siamo all’ottavo minuto della ripresa e Chiarello taglia il campo con una accelerazione spettacolare, viene servito sul filo del fuorigioco e con un pallonetto inganna Ravaglia. La conferma del “Var” è impietosa per il Frosinone e fa pregustare un secondo successo consecutivo dell’Alessandria in casa. Siamo al decimo minuto e inizia, di fatto, una partita completamente diversa. Il Frosinone alla ricerca del pareggio con l’Alessandria che cerca di bloccare il più possibile le folate dei “bianchi”. Comincia la girandola dei cambi e prima Garritano al 16esimo, poi Zampano, Zerbin e Canotto ci provano ma senza risultati. Buona una azione di contropiede a metà ripresa condotta da Kolaj che, però, preferisce la conclusione personale (sbagliata) ad un più produttivo passaggio ai compagni in attacco.
Entrano Arrighini, Mustacchio, Palazzi e Prestia per i “Grigi” portando forze fresche che, comunque, alla fine non si mostreranno sufficienti. Dall’ottantesimo la pressione dei Frusinati si fa insistente e si gioca, praticamente ad una sola porta. Sembra che il fortino dei Grigi resista ma, all’ultimo assalto, al minuto 97, Charpentier su appoggio di Garritano, compie il miracolo. In uno stadio incredulo e già pronto ad applaudire i propri beniamini autori di una prova da incorniciare, si compie il più crudele dei destini. I tre punti praticamente già in cassaforte, fondamentali per una montagna di motivi, si tramutano in un punticino smilzo e beffardo. Ancora una volta, come a Pisa, a Benevento e a Como, sono stati fatali gli ultimi minuti. Ora non resta che leccarsi le ferite, ragionare sugli errori fatti e pensare solo e soltanto al Monza, prossimo ostico avversario.
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Pier Luigi Cavalchini