Ancora un pareggio per i Grigi, raggiunti dal Lecce a dieci minuti dalla fine
Peccato per questo secondo pareggio dell’Alessandria, di nuovo negli ultimi minuti in condizioni di carenza di ossigeno e difficoltà, come si dice, ad uscire dall’area. Una questione da affrontare con raziocinio e concretezza. I cambi finali, forse tardivi, di Lunetta, Marconi e Fabbrini, pur con giocatori di qualità (Corazza, Casarini, fra gli altri) non hanno ottenuto quel risultato di contenimento delle azioni avversarie che, alla fine, hanno sottratto due punti all’Alessandria. Gli ultimi trenta minuti finali, per la verità, sono stati a senso unico, con i Salentini alla ricerca di un pareggio, ma resta l’amaro in bocca a mister Moreno Longo, ai giocatori e a tutti gli spettatori, per questa occasione persa. Sia ben chiaro, il Lecce ha meritato il pareggio e, con l’inserimento di Barreca e Rodriguez ha dato concretezza ad una pressione altrimenti accademica. Pareggio da considerare come punto comunque importante per i Grigi, pensando alle ambizioni di classifica dei Salentini e, anche, al miracolo fatto da Matteo Pisseri all’ultimissimo minuto della partita su tiro pericoloso di Coda. Ma vediamo come si sono svolte le cose…
Inizio in forte pressione dei giallorossi con i “Grigi” a registrare marcature e posizioni. Già al quarto minuto Gendrey si dimostra pericoloso e fa capire che le intenzioni degli ospiti sono più che serie. Il Lecce conferma fin dalle prime battute un solido centrocampo, con veloci punte dal dialogo facile e con buona tecnica individuale. Dall’altro versante l’Alessandria risponde con un pressing alto e un filtro di qualità a centrocampo, non disdegnando ripartenze improvvise, basate sugli spunti di Chiarello, Marconi e Mustacchio. Bene Parodi e Di Gennaro in funzione di copertura. Bene Mantovani al centro del campo con Mustacchio e Lunetta a pungere sulle ali. Dal decimo minuto più equilibrio in campo, con l’Alessandria che comincia a farsi vedere in area pugliese. Sempre attento Marconi al centro dell’attacco coadiuvato da Fabbrini e Chiarello. I tentativi del Lecce si esauriscono con tiri alti o mal indirizzati, ma il merito è soprattutto della retroguardia “grigia” che per tutto il primo tempo e per venti minuti della ripresa, tiene testa alla quasi capolista. Solo ordinaria amministrazione per Pisseri a conferma di una buona organizzazione difensiva. Al minuto 33 colpo di testa telefonato di Di Mariano e due minuti dopo una nitida occasione per l’Alessandria. Sempre su azione di rimessa Lunetta e Marconi prima e poi Chiarello ci provano. Pericolosa la conclusione del n. 4 “grigio” con Gabriel, portiere leccese, che vola a coprire, ma il tiro è cinque centimetri troppo alto. Al trentacinquesimo è la squadra salentina ad avere una buona occasione su ripartenza originata da Luccioni e Calabrese ma il tiro conclusivo di Listkowski è fuori. Ancora due buone occasioni in ripartenza per Mustacchio prima e Marconi dopo, poi tutti negli spogliatoi. Il secondo tempo inizia con la nebbia calata all’improvviso sul Moccagatta. I primi minuti sono vivaci come quelli del primo tempo e le due squadre si affrontano a viso aperto. Già al secondo minuto Mustacchio, attivissimo e preciso, si invola sulla destra per poi perdersi nell’ultimo passaggio. Ma è il segnale che qualcosa si sta muovendo. Infatti al quarto minuto l’Alessandria passa in vantaggio. L’incursione parte daChiarello, Marconi e Mustacchio e trova nella prontezza di Di Gennaro la sua migliore concretizzazione. Il difensore, in posizione favorevolissima, non deve far altro che depositare in rete il pallone. Uno a zero. La reazione dei pugliesi è immediata e si manifesta con una pressione corale della squadra di Baroni che fa arretrare il baricentro “grigio”. Su uno dei pochi contropiedi alessandrini, però, .Fabbrini arriva per primo su una palla persa da Gendrey ed esegue un perfetto cross che solo un attento Calabresi riesc a sventare. Marconi e Chiarello erano pronti a ribattere in rete ma, purtroppo per il Grigi, l’azione sfuma. Comincia ad avvertirsi sempre di più la forza e la determinazione degli avanti leccesi che con Coda prima, Rodriguez e Barreca poi, costringono l’intera squadra di Moreno Longo a ricorrere a rilanci continui, non essenso più in grado di gestire un gioco apprezzabile. Nonostante la nebbia consistente si continua a giocare senza esclusione di colpi, cercando di scoprire i punti deboli dell’avversario. Così si arriva, dopo diversi tiri, in parte fuori dallo specchio della porta, in parte neutralizzati da Pisseri all’ottantesimo minuto. Nell’ennesimo attacco portato in forze dagli avanti giallorossi è Coda che, con un raro senso della porta, gira a rete un preciso assist di Calabresi, lasciando sul posto un incolpevole Prestia. Pareggio tutto sommato giusto, a suggello di un partita bella, giocata a ritmi elevati e che, giusto ribadirlo, non motiva minimamente le decine di punti di differenza fra le due compagini. La paratona finale di Pisseri non fa che chiudere nel modo più giusto il match. Una vittoria dei Salentini sarebbe stata immeritata e la divisione della posta, alla fine, ha soddisfatto tutti.
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Pier Luigi Cavalchini