L’Alessandria pasticcia e il Perugia ne approfitta. Finisce 2 a 1 per gli Umbri
I Grigi escono sconfitti al Moccagatta dopo una partita dai due volti. Un primo tempo, specie nella prima parte, giocato bene dalla squadra di Moreno Longo e un secondo tempo da dimenticare. Proprio quando ci sarebbe stato bisogno di una reazione di orgoglio, per continuare il percorso complessivamente positivo di queste ultime partite. Invece non è successo così. Si sono rivisti gli errori di sempre, i posizionamenti approssimativi in difesa, l’incapacità di proporre azioni degne di nota a centrocampo e, di conseguenza, l’impossibilità di mettere in condizioni favorevoli gli avanti alessandrini. Il Perugia, squadra ben impostata, che ha saputo adattarsi ai diversi momenti della partita, esce a testa alta dopo una prestazione non spettacolare ma estremamente concreta, al limite del cinismo.
Inizia bene l’Alessandria proiettandosi in più occasioni in area biancorossa. Sia Casarini che Lunetta e Palombi provano a forzare l’arcigna difesa umbra tra il quarto e il quinto minuto, ma senza risultati. Particolarmente attivi nel Perugia Curado e Olivieri, mentre Ba, Casarini e Milanese gestiscono in modo più che apprezzabile il centrocampo. A fare la differenza sono le giocate di Lunetta e Mustacchio sulle fasce che, con l’aiuto di Chiarello, mettono spesso in difficoltà la squadra ospite. Ancora al decimo minuto due occasioni per l’Alessandria, su calcio d’angolo e su tiro di Corazza parato da Chichizola. Al minuto 15 si fanno ammonire Casarini da una parte e Zanandea dall’altra per una ingenuità legata ad un pallone non restituito. Ancora Chiarello sugli scudi a trascinare l’attacco l’Alessandria, con un Mustacchio particolarmente ispirato. I perugini reagiscono solo con azioni di rimessa che, però, mostrano quanto possano essere veloci Olivieri e compagni. Comunque al diciannovesimo minuto l’Alessandria perviene al meritato vantaggio.
E’ Casarini a pennellare un perfetto traversone su cui si avventa Mantovani che segna di precisione. Uno a zero. Palombi e Chiarello avrebbero sui piedi la palla del due a zero, risultato che avrebbe cambiato il volto alla partita, ma sprecano le due occasioni. Sul rovesciamento di fronte successivo, invece, il Perugia non perdona e alla prima opportunità utile… segna. Siamo al 35esimo minuto e, dopo una giravolta di Kouan sulla destra dell’area piccola, la palla giunge a Olivieri che, freddamente, trafigge sulla sinistra Matteo Pisseri. Uno a uno e tutto da rifare per i Grigi. L’Alessandria conquista diversi calci di punizione prima del riposo ma non riesce più a perforare la retroguardia umbra. Anzi, sono i vari Falzerano, Burrai e Rosi a prendere progressivamente il controllo del centrocampo con la netta impressione che le fatiche dei primi trenta minuti, si stiano facendo sentire anche oltre le previsioni. Si arriva così all’intervallo con l’impressione di avere buttato via una occasione.
Ma il Perugia vuole vincere la partita e con i due cambi di inizio ripresa (Santoro e Sgarbi) fa capire che gli equilibri del match sono cambiati. Ora le marcature a centrocampo, specie su Casarini, Ba, Mantovani e Milanese, sono asfissianti. Un buon tasso tecnico combinato con una visione di gioco elementare ma efficace, permettono al Perugia di recuperare palloni su palloni e costringono i Grigi ad arretrare.
Olivieri, Falzerano e Rosi non lesinano le maniere forti e, comunque, tengono a bada le sfuriate di Casarini, Lunetta e Mustacchio. La partita vive di episodi e di continui capovolgimenti di fronte. D’urso e Falzerano, mettono più volte in difficoltà la difesa grigia che pare, a volte, poco sicura. Proprio al termine di una di queste folate offensive i difensori dell’Alessandria pasticciano e ridanno il pallone, che poteva essere gestito diversamente, a Falzerano che, da par suo, non sbaglia. Pisseri è superato sulla sua destra e, in maniea meritata, il Perugia si trova in vantaggio. Si ha come l’impressione che le gambe dei giocatori di casa si siano improvvisamente ingrippate, sempre secondi nei takles, spesso fuori posizione, a volte – addirittura – in polemica sulle giocate migliori da fare. Infatti, una decina di minuti dopo il gol del vantaggio umbro si è assistito ad uno scambio di epiteti tra Pisseri e Ba per un palla gestita male in difesa. Chiaro sintomo che qualcosa non funziona e che urge un richiamo del “vaccino” Longo. L’Alessandria accusa evidentemente il vantaggio umbro e subisce gli attacchi ripetuti di Carretta e D’Urso per cinque minuti di vera sofferenza.
Le idee sono annebbiate e si ricorre troppo ai lanci lunghi. Corazza fa quello che può in avanti mentre è del tutto insufficiente la prestazione di Palombi sostituito forse troppo tardi. Entrano Marconi e Kolaj e qualcosa cambia…ma non molto. Le palle alte a volte vengono intercettate da Marconi ma poi, sistematicamente, con la pressione degli avversari, le perde. A venti minuti dalla fine è Matos, appena entrato, a impegnare severamente Pisseri mentre l’Alessandria non va oltre evanescenti rilanci difficilmente gestibili. Ci provano Fabbrini e Chiarello ma entrambi i tiri sono fuori bersaglio. Anche Kolaj tenta di farsi largo ma il numero dei difensori del “Grifo” è aumentato e si comincia a rivedere la volenterosa Alessandria di inizio campionato, impegnata in attacchi sterili facilmente bloccati dalle difese avversarie.
Ancora qualche opportunità per Marconi e Lunetta, prima del fischio finale, ma le conclusioni cono entrambe fuori bersaglio. Si registra così una nuova sconfitta interna dell’Alessandria che ritorna nelle posizioni più rischiose della classifica. Il Perugia non ha fatto altro che sfruttare gli errori dei “Grigi” ottenendo il massimo con il minimo sforzo. Squadra coriacea e con punte veloci, il Perugia, compagine lenta che si affida troppo alle giocate dei singoli, l’Alessandria.
Due sconfitte consecutive che bruciano. Urge una reazione immediata perché l’Alessandria vista stasera al “Moccagatta” non è la vera Alessandria.
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