L’Alessandria perde di misura a Cosenza ma il rigore decisivo non c’era
L’abbiamo voluto scrivere nel titolo perché rimanga a futura memoria. Il contatto fra Parodi e Larrivey in area di rigore era impercettibile, ammesso che ci fosse, sicuramente non motivo di penalty che, purtroppo, l’arbitro Mariani ha assegnato nel momento più delicato della partita. Si era sul risultato, sostanzialmente giusto, di pareggio tra due squadre che hanno giocato per tutti i novantacinque minuti al massimo delle loro possibilità. Mister Moreno Longo è corso ai ripari a inizio ripresa per dare fiato a qualche giocatore un po’ stanco e ha provato ad arginare come ha potuto la furia dei “rossoblu” cosentini. Operazione riuscita solo in parte. Buone le scelte dell’altro allenatore, Bisoli, che – specie nel secondo tempo – ha saputo interpretare al meglio lo spirito della partita.
Un punto per parte sarebbe stato risultato più giusto e l’episodio appena descritto del rigore, come si dice, ha fatto la differenza. Una differenza amarissima per i “Grigi”.
Primo tempo con continui cambiamenti di fronte, frutto di grande pressione a centrocampo di entrambe le squadre e di rapidi movimenti in avanti, specie con le punte Caso e Kongolo per il Cosenza, Corazza e Kolaj per l’Alessandria. Subito due calci di punizione per parte poi una buona occasione per i “Grigi” (al “Marulli” in divisa bianca) che, però, Corazza non conclude a dovere. Il suo tiro è forte ma abbastanza centrale e Vigorito respinge.
Si continua con un sostanziale equilibrio ma con una certa propensione del Cosenza a spingere di più. In questo modo raggranella diversi calci d’angolo, fino al ventesimo minuto, non riuscendo però a centrare la porta. Buone le prestazioni di Parodi, Prestia e Di Gennaro in difesa, almeno in questa prima parte della partita. Al ventottesimo il vantaggio (temporaneo) dell’Alessandria, grazie a DiGennaro che gira con precisione un angolo ben calciato da Casarini. L’Alessandria sembra poter mantenere il controllo delle operazioni e riesce a gestire, almeno temporaneamente, le sfuriate di Caso e compagni.
Prestia ci prova da lontano, ma il suo tiro è alto. Kolaj gioca molto bene a centro campo, preciso e sgusciante quanto basta ma, al limite dell’area, viene sistematicamente fermato. Comunque, fino a quando ha fiato si dimostra una vera spina nel fianco degli avversari.
Il Cosenza, per altro, c’è e si fa vedere in più occasioni. La più importante, prima del riposo, al secondo minuto di recupero con Matteo Pisseri che prima respinge e poi si assicura la palla. Si riprende con qualche cambio, specie con Larrivey in avanti per il Cosenza. Scelta che si rivelerà azzeccata. Moreno Longo si accorge dell’affaticamento di diversi dei suoi e prova la carta Mustacchio che, però, non si rivelerà decisiva. Entra anche Palombi e, tutto sommato dà un aiuto alla squadra che è spesso in difficoltà. Kolaj avrebbe la palla buona per il due a zero ma si impappina al momento del tiro o del passaggio finale, così il Cosenza si salva. Per poi riprovarci con tutti i suoi effettivi.
In una di queste ripartenze trova un calcio d’angolo che praticamente è la fotocopia di quello che ha portato in vantaggio l’Alessandria. Questa volta a svincolarsi da Prestia è Camporese che segna con freddezza. Uno a uno.
Il Cosenza sembra non accontentarsi del pareggio ottenuto e continua a pressare con Sy e Caso. Anche il nuovo entrat oLarrivey dà il suo contributo e proprio con quest’ultimo si concretizza il vantaggio, discutibile, del Cosenza. Dell’azione che lo ha causato ci siamo già dilungati in apertura e non vogliamo riprendere la polemica. L’Alessandria prova qualcosina ma non va oltre una sterile pressione. Nessuna vera occasione fino al termine con Mustacchio, Palombi e Lunetta che si dannano l’anima ma non vanno oltre qualche calcio piazzato.
Gli ultimi dieci minuti vengono giocati sotto una pioggia battente che sembra quasi un monito per i “Grigi”. Quando qualcosa va storto pure il tempo è avverso e ti ostacola. In questo modo il campo diventa più pesante e le azioni più difficili.
Discrete le prove di DiGennaro, Casarini, Kolaj, Mattiello, Chiarello e, a tratti , Ba. Intermittente la prestazione di Prestia (che non riesce a tenere Camporese al momento del gol) e di Parodi, meno lucido del solito. Anche se, come già scritto, incolpevole – a parer nostro – nell’azione del rigore.
Ora il cammino per l’Alessandria si complica ulteriormente e riporta i “Grigi” in piena bagarre retrocessione. Vedremo se, con i nuovi innesti promessi, qualcosa cambierà.
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