L’Alessandria nel baratro: il Monza passeggia al “Moccagatta” e vince 3 a 0
Secondo “tre a zero” di fila che getta la squadra del glorioso Orso Grigio nelle tenebre profonde del fondo classifica. Non viene nemmeno voglia di vedere “su chi” fare la corsa per provare a salvarsi direttamente, ormai si è “nella nitta” fino al collo e sarà difficile uscirne. Brutta la prestazione soprattutto degli avanti alessandrini con un Marconi irriconoscibile e Palombi che, come sempre, soffre l’aria fina del “Moccagatta”. L’unica grande occasione viene dai piedi di un centrocampista (Milanese) che centra il palo in avvio di ripresa ma non ha fortuna. Lo scoramento a fine partita è evidente, nonostante i cori appassionati della “Nord”. Incitasmenti “sempre e comunque” non si sa se di speranza o di consolazione. Non ci sono state comunque particolari polemiche e il poco pubblico presente sta prendendo con filosofia questa seconda partedi campionato, certamente non brillante.
Moreno Longo prova a sparigliare rispetto alle formazioni dei precedenti match e fa partire subito Marconi, Mattiello e Palombi, sperando nella buona sorte. Mattiello, nel complesso disputa una buona partita, così come Fabbrini, Milanese, Mustacchio e Casarini, ma le “punte” non ci sono e, a tratti, anche la difesa sembra imbambolata. Già al secondo minuto la squadra di mister Stroppa si fa vedere in area grigia con Mancuso e al terzo col motorino Churria. Gioco geometrico e veloce, quello dei Brianzoli, molto concreto, rinforzato da un certo “mestiere” negli interventi e da continui e ripetuti pressing sui portatori di palla. Anche lo schermo difensivo dei “bianco-rossi”, sostenuti da circa duecento tifosi festanti, funziona a meraviglia. Le incursioni di Mustacchio, Fabbrini e Mattiello si fermano, inesorabilmente, sul muro formato da Paletta, Sampirisi e Carlos Augusto.
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L’Alessandria temporeggia e gioca soprattutto di rimessa, cercando di non scoprirsi e fino al quarto d’ora la partita, vivacissima, alterna azioni da una parte e dall’altra. Il gioco del Monza, però, sembra più fluido e con pochi passaggi raggiunge le sue punte offensive. Sia al decimo che al sedicesimo è Churria a rendersi pericoloso, senza impegnare, però, Matteo Pisseri. Molina per il Monza si muove con agilità, così come Valoti e D’Alessandro, portando scompiglio nel centrocampo alessandrino. Ba, Casarini e Milanese fanno quello che possono ma le triangolazioni veloci superano, quasi sempre, il filtro preparato da Moreno Longo. Mattiello, Marconi e Mustacchio sono “toccati” duramente dai Machin, Paletta e Campirisi, ma il metro di valutazione dell’arbitro Camplone è molto “all’inglese” con la conseguenza di scontri a ripetizione non fischiati o, peggio, fischiati a senso unico per il Monza. Intendiamoci, la squadra di Stroppa si è dimostrata superiore e ha meritato i tre punti ma, onestamente, l’arbitraggio non è stato equilibrato.
I primi venti minuti di Casarini non sono perfetti e costano all’Alessandria qualche rischio sulle ripartenze di Valoti e co. ma il rendimento dell’ex Bologna è comunque più che sufficiente, nell’arco dei novantacinque minuti, perché ha cercato sempre e comunque di tenere in piedi la baracca. Lo stesso valga per Mustacchio, Milanese e Ba, quest’ultimo meno falloso e polemico di altre volte. Al minuto 31 è Valoti a provarci ma il suo tiro esce alla destra di Pisseri. Ancora sullo “zero a zero” l’Alessandria avrebbe la possibilità di passare in vantaggio con Palombi e Marconi. Siamo al trentacinquesimo e Palombi si invola sulla destra in una delle poche percussioni efficaci dell’intera partita, arriva al limite ma, al momento di passare a Marconi, calcia incredibilmente corto e, così, l’azione sfuma. Quando ormai si è vicini al riposo, però, da un calo di tensione difensivo, scaturisce il primo gol del Monza. Pedro Pereira, subentrato all’infortunato D’Alessandro si muove in scioltezza, serve Churria che, dalla linea di fondo, crossa al centro. Di Gennaro, nel tentativo di alzare il pallone e sventare la minaccia, sbaglia l’intervento e trafigge Pisseri.
Uno a zero per il Monza che, da questo momento, sente di poter giocare sul velluto. Si va al riposo e si ritorna con l’Alessandria che, doverosamente, ci prova. Anche se non in modo continuativo, Fabbrini e co. tentano a riportare in parità la partita. L’ex Udinese e Ascoli si fa valere… ma le sue finte e controfinte non traggono in inganno i mastini lombardi. Anzi, su due ripartenze veloci Valoti ha la possibilità di portare a due le reti per il Monza, ma i suoi tiri sono o fuori bersaglio o facile preda di Pisseri. E’ comunque il miglior momento dell’Alessandria che spinge, guadagna alcuni calci d’angolo e sembra poter arrivare al pareggio. E’ Milanese ad andarci vicinissimo prendendo in pieno il palo alla sinistra di Di Gregorio al minuto 16. Sulla ribattuta anche Mustacchio prova il tiro da distanza ravvicinata ma viene murato.
Praticamente la partita dell’Alessandria termina qui perché, come da proverbio “gol sbagliato – gol subito”. E così succede. Passano due minuti e l’ottimo Churria inventa dal limite dell’area un tiro di sinistro a rientrare che supera Pisseri e porta a due il bottino dei “bianco-rossi”. Anche in questo caso si è trattato di una leggerezza difensiva, poiché la pressione di Mattiello su Churria è stata minima, non vi è stata sovrapposizione in difesa e si è lasciato tirare tranquillamente un giocatore coi fiocchi. Come sempre, due sciocchezze, due gol…e palla al centro.
I cambi nelle file dei Grigi, con Chiarello, Gori e Barillà, non mutano l’andamento della partita. Sempre con due attaccanti spuntati in avanti che fanno poco per reagire e con mezza squadra rassegnata già a trenta minuti dal termine. Bruttissimo segnale che deve assolutamente prendere in considerazione mister Moreno Longo, a meno che non si sia deciso di imboccare una strada senza uscita che, al massimo, porterà ai “play-out”. Al novantesimo, su scatto e rete conseguente di Gytkijaer, si chiude definitivamente la partita su un impietoso e preoccupante “tre a zero”.
Sei gol presi in due partite importanti, nessuno segnato…Gli allarmi stanno squillando tutti…A quando una reazione?
Pier Luigi Cavalchini