A Carrara l’Alessandria si difende bene e, alla fine, vince per uno a zero
Sarebbero stati più giusti due punti complessivi come bottino delle due difficili trasferte a Reggio Emilia e a Carrara e, invece, una magia di Galeandro, imbeccato perfettamente da un ottimo Lamesta, ha fatto la differenza, permettendo ai Grigi di tornare a casa con il bottino pieno. Partita di grande impegno e sofferenza per il centrocampo e per la difesa grigia almeno per tre-quarti della gara che, a partire dal venticinquesimo del secondo tempo hanno, però, saputo ribaltare gli equilibri. Ora i punti sono 24 e si comincia a intravvedere la possibilità di arrivare alla salvezza senza i rischi connessi ai “play-out”.
Stadio di Carrara in perfette condizioni, giornata fredda ma soleggiata, con il pubblico di casa che si attendeva una prova di carattere dai suoi. Infatti i giallo-azzurri apuani cominciano a spron battuto e già dopo quaranta secondi vanno al tiro con Grassini, deviato a pugni chiusi dal rientrante Marietta. L’Alessandria, ancora una volta in divisa bianca con fascia trasversale grigia, capisce l’antifona e si organizza di conseguenza. Già troppe volte si è trovata in svantaggio nelle fasi di avvio . Nei primi cinque minuti, giocati praticamente ad una porta sola, ben tre calci d’angolo, tre tiri pericolosi e difficoltà di contenimento di elementi ben conosciuti in categoria come Della Latta, Cecconi e Schiavi. Anche Bozhanaj si fa vedere in più occasioni e semina il panico nella retroguardia dell’Alessandria. Baldi, Nunzella, Checchi, Rota fanno il loro dovere e, con l’aiuto di Pellegrini, Guidetti e Gazoul riescono a contenere le folate dei toscani. All’undicesimo, su un traversone dal limite di Della Latta il portiere non è impeccabile nella ribattuta, meglio sarebbe stata una “presa sicura”, rischiando di offrire un pallone invitante a D’Ambrosio. Il tiro forte e d’istinto dell’attaccante carrarese c’è ma, per fortuna, l’intuito di Marietta fa muovere meccanicamente il braccio a respingere. Pericolo scampato. Al minuto 23 è Cicconi che ci prova con un gran tiro dai venti metri ma, ancora una volta, Marietta si esprime al meglio e salva la porta dei Grigi. Le poche ripartenze tentate dall’Alessandria vedono Sasha Cori come punto di riferimento e, di solito , i rilanci riguardano lui e, a volte, Galeandro. La marcatura stretta di Marino, Imperiale e compagni, però, non permette agli avanti Grigi quella libertà di movimenti di cui avrebbero bisogno. Così si arriva al trentesimo del primo tempo con una bella girata di testa di Giannetti, fuori di pochissimo, con Marietta impossibilitato ad intervenire. Stesso copione, poco dopo, con Bozhanaj, contrastato prima da Checchi, poi da Rota e infine bloccato in una delle sue “discese” da Nichetti, anche lui autore di una buona gara. Si continua così fino alla fine del tempo con ancora una grossa occasione per Giannetti della Carrarese che tira bene e con forza verso la porta alessandrina ma con “effetto a uscire”. Infatti la palla esce di venti centimetri a destra dell’incrocio dei pali difesi da Marietta. Cori riesce ad impensierire la retroguardia giallo-azzurra solo in una occasione (minuto 39) ma Rovida para a terra. Si riprende con le due squadre quasi con le stesse formazioni. Unica differenza l’innesto di Lamesta, che si rivelerà fondamentale nel corso della ripresa, per un poco appariscente Gazoul. L’Alessandria mantiene Cori al centro, coadiuvato da Lamesta a destra e Galeandro a sinistra. Altri cinque minuti di sofferenza della retroguardia grigia con corner a raffica e traversoni che arrivavano da tutte le parti. La Carrarese si dimostra una buona squadra, meritevole dei suoi punti in classifica ma pecca in fase conclusiva e questa difficoltà a concretizzare, alla fine, farà la differenza. L’Alessandria dimostra di aver registrato qualche meccanismo, si muove meglio sulle fasce, spesso riconquista palloni a centrocampo e riesce ad innestare due veri motorini instancabili come Galeandro e Lamesta. Buona la partita anche di Nunzella e Pellegrini che, specie nel secondo tempo, riescono a collegare maggiormente difesa e attacco. Al sesto minuto il pericolo più grande per l’Alessandria. Sull’ennesimo traversone da destra Capello si alza indisturbato e gira a rete. Marietta si alza per quanto può, ma la sfera lo supera. Buon per lui, e per i Grigi, che va a stamparsi in piena traversa ritornando in campo. Ne segue una mischia furiosa che, però, non porta a nulla. Ancora pericoli per Nunzella e co. al decimo, al dodicesimo e al tredicesimo minuto, praticamente un “forcing” continuo che, comunque, non va oltre una possibile deviazione, non riuscita, di Grassini a un metro dalla porta. Si giunge al ventesimo minuto con il risultato ancora in bianco e con un avvicendamento in difesa. Dentro, per i Grigi, il nuovo acquisto Sabbione e fuori, anche per rifiatare, un ottimo Checchi. “Buona la prima”, comunque, per l’ex centrale della Triestina. Piano piano si tira il fiato, le squadre cominciano ad allungarsi e si ha nettamente l’impressione che la Carrarese abbia perso molto del suo smalto iniziale. Su una delle timide ripartenze dell’Alessandria, infatti, Nunzella, Lamesta e Galeandro impegnano seriamente la retroguarda apuana. E, esattamente al minuto 23 della ripresa, si ha il primo campanello d’allarme per il portiere Rovida. Infatti prima lo stesso Rovida para con difficoltà un tiro ravvicinato di Galeandro poi Imperiale salva sulla linea una ribattuta di Lamesta con il portiere fuori causa. L’Alessandria prende fiducia e comincia a macinare gioco, anche in forza dei cambi, specie l’innesto di Martignago, che danno maggiore fluidità alla manovra. Al venticinquesimo è Galeandro a pareggiare le traverse colpite con un tiro a botta sicura che supera Rovida e, però, impatta in pieno con il legno trasversale. Ancora azioni da una parte e dall’altra e, finalmente, qualche corner e alcuni calci piazzati anche per i Grigi. Su una di queste incursioni, al trentatreesimo, è Lamesta ad essere bloccato duramente in area al limite del regolamento, con gli avanti “grigi” a reclamare. In realtà si è tratto del segnale più importante, quel “ci siamo” che si aspettava Rebuffi e che , puntualmente, si materializza con il perfetto corner calciato da Lamesta e conseguente incornata di Galeandro. Gol da antologia e Grigi ad esultare in campo e sugli spalti (una cinquantina circa i supporter che hanno creduto fino in fondo al miracolo).
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La reazione dei padroni di casa c’è ed è veemente, ma non riesce ad andare oltre il solito asfissiante pressin, riuscendo ad essere pericolosa solo in una occasione con Palmieri.
L’Alessandria esegue a menadito le istruzioni del mister e propone un filtro a centrocampo molto organizzato, rinforzato da due linee di difesa. La squadra degli Apuani cerca di sorprendere l’Orso grigio con lunghi lanci ma il risultato non cambia. Anzi, è ancora Lamesta a due minuti dal termine a creare un grosso pericolo a Rovida.
Come scritto in avvio, sarebbe stato più giusto arrivare al 3 a 3 a Reggio e concedere l’uno a uno alla squadra toscana in casa, soprattutto in forza del grande lavoro di preparazione fatto dai giallo-azzurri fino ai settanta metri. .. .. Ma il calcio è così. Vujadin Boskov, allenatore della migliore Sampdoria di sempre, fra le molte frasi, ne aveva due che sarebbero state perfette per la partita di oggi: “Pallone entra quando Dio vuole” o, ricordando una sua intervista , “A fine stagione punti persi male e guadagnati per fortuna…si equivalgono”. E, analizzando il ruolino di marcia dei Grigi di quest’anno, non si può che dargli ragione.
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