Alex Sirri: “In Alessandria ho vissuto qualcosa di magico”
Questa settimana la redazione di Hurrà Grigi ha incontrato il difensore classe 1991 Alex Sirri, protagonista di tre stagioni in maglia grigia tra cui quella della storica cavalcata in Tim Cup.
Sirri in questa stagione ha militato nel Girone C tra le fila della Virtus Francavilla. “Ora sono al Francavilla, una società seria con un presidente che al giorno d’oggi molte società vorrebbero – esordisce l’ex difensore grigio –. Non sono le classiche frasi di rito. Si sta davvero bene e puoi fare calcio tranquillamente. È un isola felice e per questo ringrazio tutta la città e gli addetti ai lavori. Credo che quest’anno, a parte l’infortunio, abbia fatto il mio migliore campionato a livello personale”.
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Nel 2013 il difensore è arrivato in Alessandria. “Sono arrivato ad Alessandria dopo tre anni di Giacomense – prosegue Sirri –. Sicuramente ho fatto uno step molto importante per l’età che avevo perché sono arrivato in una piazza blasonata con una storia, e non è stato facile. All’inizio del campionato mi ruppi subito la caviglia: è stata una salita gigantesca ma che, col mio carattere, ho scalato. I due anni dopo ho vissuto qualcosa di magico e grazie ai “vecchi” sono maturato molto e abbiamo fatto due ottimi campionati”.
Sirri, però, è da ricordare per la cavalcata in Tim Cup. “L’ultimo anno è la storia che abbiamo fatto a raccontare tutto – continua il giocatore –. Porto dentro di me il fatto che in Coppa Italia sono stato l’unico giocatore ad avere giocato tutti i minuti di quella fantastica storia. È un mio piccolo segreto. Il fatto di sapere che in centro ad Alessandria c’era scritto nei negozi ‘chiuso per partita’ per assistere ad Alessandria-Milan, vedere una coreografia del genere e gli applausi al termine del match ancora mi fa venire i brividi. Stavamo vivendo un sogno che non mi sarei mai aspettato. Chi gioca a calcio sa che si vive di questo. L’emozione che ti regala questo sport è qualcosa di magico. Entrare in campo e vedere affianco Balotelli, Abbiati, Romagnoli, Bacca, Niang, ecc ecc… e sentire lo speaker che dice il tuo nome e subito dopo un urlo ‘stile 300’ dire ‘Sirri’ è qualcosa di indescrivibile. Ho vissuto tutto questo e me lo porto dentro di me. Ogni tanto quando apro i cassetti e ritrovo quelle maglie mi esce un sorriso”.
“Alessandria la porterò sempre con me – conclude Alex Sirri –, sarò sempre riconoscente ma ho un altro anno a Francavilla. Nel calcio si sa che può succedere di tutto e se dovessi tornare sarei felice ma adesso penso a rifare un’altra annata stratosferica”.
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