Buon esordio di Moreno Longo. L’Alessandria vince 2 a 0
A vincerle le partite, in campo, sono indubbiamente i giocatori, con il loro bagaglio tecnico, con le triangolazioni provate mille volte, con la forza del gruppo e anche con l’amicizia che permette di gestire un pallone difficile con una sola occhiata, ma la mano dell’allenatore, quando c’è, fa la differenza. I cambi di gioco, operati nella ripresa di questa difficile partita con la Pistoiese, hanno permesso ai Grigi di riportare una vittoria importante e il merito è di tutti, giocatori e allenatore. Il risultato di due a zero potrebbe suggerire una partita facile, gestita con tranquillità, invece si è trattato di tutt’altro. La differenza fra il “due a zero” preso dal Como e questo inflitto – dai Grigi alessandrini – ai toscani di Pistoia sta tutto e soltanto nella capacità dei lariani di mettere a segno con cinismo quanto prodotto a centrocampo. Infatti Salvi, Marzorani, Varga, Pierozzi, Simonetti e Valiani hanno giostrato a centrocampo da squadra di vertice, sostenendo azioni di buon livello che, però, si scontravano con il muro difensivo grigio. Alla Pistoiese il tiki-taka, all’’Alessandria le ripartenze veloci e la massima attenzione in copertura per evitare guai. D’altra parte la posta in palio era altissima e, per quanto riguarda i “Grigi”, si doveva vincere e si è vinto. Per buona parte del primo tempo le due squadre si sono equivalse con una leggera predominanza territoriale degli “arancioni”. Arrighini e Mora si sono mossi bene avanti e in più occasioni hanno messo in apprensione la retroguardia toscana. Migliore l’approccio al gioco di Giorno rispetto alla prima uscita, così come l’atteggiamento di Bruccini è stato sempre propositivo, attento e con la giusta pressione nei contrasti. Il primo tiro è però della Pistoiese con Simonetti, un metro fuori. Piano piano prende sempre più il controllo del centrocampo la compagine toscana e al 21esimo ha l’occasione per andare in vantaggio. Un lancio preciso da dietro pesca Stoppa che, solo davanti a Pisseri, si fa parare il più facile degli appoggi a rete. Pericolo scampato per i Grigi che, a loro volta, provano timidamente ad uscire dal guscio e al 26esimo con Giorno provano – con un tiro dal limite – ad impensierire Perucchini. La conclusione però è un metro fuori a destra. Giorno prova a mettere ordine al centro e Parodi svaria sulla destra come è solito fare, ma le due compagini si equivalgono e, in un certo senso , si annullano, per cui il risultato a reti bianche a fine primo tempo, è sacrosanto. Diversa la musica nella ripresa. Ci prova subito la Pistoiese a premere sull’acceleratore ma, come ad inizio partita, la gran mole di lavoro sulla tre – quarti va ad infrangersi sui pilastri di difesa che, indubbiamente in questa partita, sono Prestia e Cosenza. Proprio su uno dei veloci capovolgimenti di fronte si materializza l’azione che fa da anticipazione al gol di Chiarello. Al culmine del solito giro da una parte all’altra dell’attacco, Eusepi trova il guizzo giusto, allunga ad Arrighini che segna di testa ma…in fuorigioco. Una tattica, quella dell’ “offside” già utilizzata più volte nel corso della prima frazione e che, evidentemente, i toscani praticano con sicurezza. Nulla possono di fronte di una fulminea discesa sulla destra dell’appena entrato Mustacchio e sul cross basso che ne consegue. Chiarello, liberissimo in area, non deve fare altro che mirare e colpire. Uno a zero. Siamo all’undicesimo minuto del secondo tempo e, passata l’euforia del gol, tutti si chiedono se l’ “orso grigio” sarà capace di resistere fino alla fine per portare in tana un risultato prezioso. Sullo “specifico momento” si notano due cosette importanti: tendenzialmente i giocatori, sia quelli di inizio partita, sia i nuovi innesti, cercano di stare molto alti nel pressing, cercando di soffocare e contrastare in tutti i modi le fonti del gioco dei Toscani. Oltre a questo, si fortifica la difesa passando praticamente ad un 5-3-2 con Corazza, Arrighini (e poi Mustacchio, quando quest’ultimo verrà cambiato) a svariare davanti. Entrambe le mosse sembrano azzeccate perché, col tempo, le folate offensive toscane perdono vigore e, anzi, cominciano ad allargarsi praterie dietro in cui – con facilità – si proiettano gli avanti grigi. E i risultati non tardano a venire. All’82esimo è Chiarello che potrebbe girare a rete con facilità un passaggio millimetrico dal fondo. Fuori di poco. Stesso destino, più o meno all’altezza del dischetto del rigore, per un tiro di Casarini, anch’esso fuori di pochissimo. Infine il gol del definitivo due a zero. Siamo al tre minuti dal 95esimo e su una ripartenza fulminea dei centrali grigi, dopo la solita pressione sterile degli “arancioni”, si fa trovare pronto Corazza che, dopo aver fatto quaranta metri di corsa, intelligentemente, passa all’accorrente Castellano. Il centrocampista, subentrato a Chiarello, insacca da pochi passi. Bene così. Partita assolutamente non scontata per risultato, merito di una gestione oculata dei vari momenti di gioco e di una serie di cambi giusti fatti nei momenti più opportuni. Non ci voleva molto. Da qui si riparte e, soprattutto, si capisce che il gruppo c’è. Gli abbracci cercati da Chiarello immediatamente dopo il primo gol con tutta la squadra, panchina e allenatore a far da contorno, ne sono la miglior conferma.
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Pier Luigi Cavalchini