L’Alessandria batte la Pergolettese e continua la corsa verso il vertice.
Una corsa incredibile, quella dei grigi, che riescono a mantenere invariate le distanze dal Como, vittorioso sul Livorno, fatta di vittorie in casa e fuori, di determinazione ed idee chiare.
Continua ad esserci un solo punto tra i Lariani e i Mandrogni che renderà epico l’incontro del 25 aprile sul “ramo del Lago di Como “ che volge a oriente, cioè verso Alessandria. Riprenderemo il passo manzoniano a fine pezzo, concentrandoci, per il momento , sulla partita. Tutt’altro che una passeggiata, ben rappresentata dalla vittoria “di misura” finale. Il PergoCrema o Pergolettese, se preferite, si è dimostrata compagine di assoluto valore giocando alla pari con i Grigi alessandrini che, spesso, hanno dovuto arretrare il baricentro per rintuzzare gli attacchi dei vari Villa, Panati e Bariti. Soprattuto a destra, nella corsia di competenza di Celia, l’Alessandria si è dimostrata in affanno, specie sulle corse lungo- linea dei veloci avanti lombardi. Inizia subito a spron battuto l’Alessandria, schiacciando nella sua metà campo una, inizialmente, guardinga Pergolettese.
La gara è veloce e ben giocata, con continui ribaltamenti di fronte. Subito il difensore in maglia gialla Palermo si prende un giallo sacrosanto per un fallo su Arrighini, preceduto di poco da un altro intervento deciso di Di Gennaro (anche lui sanzionato con un giallo) per fermare una delle tante ripartenze della “Pergo”. Bene Casarini e Bruccini a centrocampo, buona la partita di Celia che, però, deve essere sicuro di avere valide coperture indietro, pena un indebolimento pericoloso della difesa. Buone le prestazioni di Celia e Di Gennaro, ottima quella di Bellodi, sempre attento, pronto e propositivo. In avanti cercano di smarcarsi, con pochissimi spazi a disposizione, Eusepi, Arrighini e Mustacchio, un tridente di qualità che per i primi trenta minuti attacca e spinge a dovere e, una volta realizzato il gol del vantaggio, aiuta per quanto possibile a far filtro a centrocampo e a sostenere la difesa.
Dei tre, contro la squadra di Crema, ha mantenuto un livello elevato e continuo soprattutto Eusepi, mentre Arrighini e Mustacchio hanno sofferto molto le marcature pressanti dei “canarini”. Comunque, a conferma del buon momento della squadra grigia, già al settimo minuto l’Alessandria è vicina al vantaggio. Su un bel calcio di punizione tirato da Bruccini, la palla va a sfiorare il palo alla destra del portiere Soncin. Un minuto dopo è Eusepi che, su un perfetto traversone di Mustacchio, gira di testa a colpo sicuro, fermato solo da una prodezza di Soncin. La prima azione lombarda è del duo Scardina – Bariti al 15esimo. In velocità, infilano la retroguardia grigia e, prima di piede poi di testa tirano – per fortuna fuori – mettendo comunque in affanno la retroguardia dei padroni di casa.
Manca determinazione a centrocampo e si ha quasi l’impressione di una certa sufficienza nelle giocate che, per esperienza, sappiamo essere uno dei difetti ricorrenti della squadra in maglia grigia. Poco incisivo Parodi, a volte impreciso nei passaggi, così come Mustacchio, con la conseguenza di vedere molte palle perse con conseguenti ripartenze pericolose. Per fortuna la pressione dei Grigi porta al gol partita al venticinquesimo del primo tempo. Azione da manuale. Casarini, dopo essersi fatto notare per una serie di buone giocate, trova un passaggio filtrante per il controllatissimo Eusepi che, con un tocco a lato, chiude la triangolazione a favore dell’ex Bologna che segna, freddo e preciso. Niente da fare per Soncin.
Immediata la reazione della Pergolettese che, con Panatti prova una percussione e successivo tiro alla destra di Pisseri, sul fondo. Otto minuti prima dell’intervallo l’occasione più ghiotta per i lombardi. Sull’ennesima incursione da destra di Bariti, arriva una palla velocissima a centro area ripresa al volo da Villa che trova, però, attentissimo Pisseri. Il rischio del pareggio è stato pari al colpo d’occhio, di alto livello, del portiere alessandrino. Ancora molto movimento della Pergo fino al riposo con l’Alessandria rinchiusa in se stessa, in attesa di riordinare idee e gioco. La ripresa riparte con la squadra di casa più combattiva e meno disattenta a centrocampo, precisa nei raddoppi di marcatura e pronta alle ripartenze.
Su uno di questi contropiedi è Mustacchio a seminare il panico nella difesa dei “gialli” con la palla che termina sui piedi di un ispirato Celia. Tiro a colpo sicuro, purtroppo respinto dalla traversa. A dimostrazione del cambio di atteggiamento dell’Alessandria in questo avvio di seconda frazione sta il tiro teso di Arrighini alla sinistra di Soncin, di poco fuori, per l’esattezza al minuto 9 del secondo tempo. I cambi di Moreno Longo , azzeccati, ridanno idee e gambe a centrocampo e attacco. Discrete le prove, pur nella limitatezza dei minuti giocati, di Chiarello e Corazza che vanno a rilevare Mustacchio e Arrighini. Nient’altro di rilevante fino al 94esimo se non l’impressione di una certa scivolosità del campo e, soprattutto, della necessità di diminuire i rischi di infortuni o i cartellini gialli in vista del match di Como.
Una Alessandria che controlla le sfuriate dei “canarini”, che bada al sodo, che cerca di uscire indenne dai contrasti – a volte ruvidi – dei pergolettesi e che, alla fine, riesce a raccimolare i tre punti della prima delle tre finali “da vincere”. Si accennava all’inizio che “qual ramo del Lago di Como” non “guarda a mezzogiorno” ma verso est, anzi verso sud est, indicando proprio Alessandria come meta predestinata. Quasi un passaggio di testimone da un quadrante ad un altro, quello che per noi, per tutta una città, deve essere la “meta finale”. Le persone (numerose, con mascherina, assolutamente disciplinate e rispettose delle norme antiCovid) che hanno accompagnato per tutto l’iter dall’Hotel diamante allo Stadio la comitiva di auto e pulmini dei Grigi “in avvicinamento allo Stadio” valgono più di mille parole.
L’attesa è grande, la riconoscenza – in ogni caso – per ciò che è stato fatto da allenatore, squadra e società, immensa…manca solo la ciliegina sulla torta: l’operazione Lago di Como. Non impossibile, dopo aver visto all’opera la squadra lariana a Carrara, ad Olbia ed anche con il Grosseto e il Livorno. Ma non sarà una passeggiata. Come non lo è stata con la Pergolettese, forse ad una delle sue migliori prestazioni stagionali.
Vedremo…
Pier luigi Cavalchini
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