Contro la Spal i “Grigi” vincono e convincono: 3 a 2.
L’Alessandria espugna il “Massa” di Ferrara ed ottiene tre punti d’oro. Gioca ad alti livelli per tutta la partita e sa gestirsi in modo intelligente in vista della vittoria. Riportando un commento di un giornalista spallino presente in tribuna “se giocherà così le prossime partite, l’Alessandria avrà vita più semplice della nostra Spal” alla quale considerazione rispondiamo con gratitudine e con un augurio di pronta reazione pure per gli “estensi”. L’impressione positiva – condivisibile – è venuta soprattutto dalla facilità di gioco, dalla robustezza del centrocampo e dalla capacità della difesa (quasi sempre) di prevenire e contenere le giocate avversarie. La sbavatura a quindici minuti dalla fine con Celia e Capradossi che centrano per due volte il palo è ammissibile, figlia anche della stanchezza di una partita giocata a mille all’ora, ma ha rischiato di portarci via due punti. E’ andata bene, stavolta, mentre con il Frosinone l’ultima folata offensiva ci è costata cara. Sicuramente abbiamo un debito di punti (cinque o sei) che dobbiamo assolutamente recuperare a breve. La squadra vista a Ferrara ha tutte le possibilità per procedere ad una inversione di tendenza e, con tutto il cuore (più o meno “grigio” che tutti abbiamo), speriamo in un recupero concreto.
Buon inizio dei Grigi con un modulo particolarmente elastico che permette alla punta Arrighini di muoversi un po’ più avanti di Corazza e Chiarello. Risponde una compassata SPAL che al “Massa” di Ferrara cerca il riscatto dopo una serie di risultati solo parzialmente positivi. Già al terzo minuto Mustacchio, alla sinistra di Seculin, ci prova con un fendente che taglia tutta l’area.
Due minuti dopo è un redivivo Lunetta ad impegnare il portiere biancoazzurro con un tiro dalla media distanza. Continua, così, il pressing alto dei Grigi fino all’ottavo minuto, quando Dickman prova un tiro su una ripartenza. Senza esito. Buono il centrocampo dei Grigi imperniato su Milanese, Casarini e Chiarello. Particolarmente ispirato quest’ultimo, insieme al tornante Mustacchio, vere mine vaganti nella tre-quarti estense. I romagnoli rispondono con sgroppate di Mancosu, Colombo e Dickman, sempre con ritmo altissimo e velocità nell’ esecuzione. Proprio nel momento di maggiore pressione dell’Alessandria, su un rilancio lungo ripreso da Marco Mancosu, si concretizza il primo gol della Spal. L’attaccante, ben conosciuto dal pubblico alessandrino per aver indossato diverse maglie in Serie C, porta Prestia e Parodi sul fondo, si smarca, tira e segna da par suo. Bel gol, con Pisseri che non può far altro che guardare il pallone che si insacca sotto la traversa. Esplode letteralmente lo Stadio Massa, pregustando – forse – una goleada, ma viene immediatamente zittito da un lancio millimetrico per Chiarello che, in posizione regolare, infila con un pallonetto il portiere Seculin. Uno a uno e palla al centro. Si riparte di nuovo a grande velocità e si cerca di giocare il meglio possibile, evitando falli inutili e cercando di superarsi con l’impegno e l’intelligenza. Su uno dei frequenti capovolgimenti di fronte è Dickman che riesce ad avere la spalla giusta in Luca Mora e si ritrova, giusto allo scoccare del 27esimo minuto, la palla del secondo gol. Prende la mira e, forse troppo libero, tira forte e in modo preciso.
Una piccola deviazione, forse di DiGennaro, inganna l’ottimo Pisseri e riporta in vantaggio i padroni di casa. Di nuovo euforia fra i sostenitori spallini e, ancora un volta, tutto da rifare per i “Moreno Longo boys”. Comunque già al minuto 29 Parodi, in una delle sue tante proiezioni offensive, prova a creare le condizioni per il pareggio ma, evidentemente, il suo cross è stato solo un assaggio. Passa un minuto e Prestia incoccia di testa ma Seculin para…e siamo solo al trentaduesimo, a conferma della reazione “grigia”.
Ancora tre minuti e Tripaldelli, proprio su una ripartenza improvvisa della Spal, potrebbe avere l’occasione giusta per triplicare, ma sbaglia mira. E, come spesso succede, a rete sbagliata corrisponde una occasione per gli avversari. Infatti, su uno dei capovolgimenti di fronte è Mustacchio, sempre dalla corsia di destra, a tirare una staffilata rasoterra. Seculin para ma non trattiene e Corazza corregge in rete la più ghiotta delle occasioni. Di nuovo pareggio, di nuovo pari opportunità per entrambe le squadre per provare a superarsi.
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Il gioco viene condotto soprattutto per linee dirette, privilegiando le verticalizzazioni ed i tocchi di prima. In questi particolari tentativi, più tecnici, si distinguono soprattutto gli spallini, lasciando ai Grigi, in questa fase centrale del primo tempo, più che altro azioni di rimessa. Esattamente da una di queste veloci accelerazioni, ancora ad opera di Mustacchio, matura il terzo gol alessandrino, quello che si rivelerà fondamentale ai fini del risultato. Questa volta la sgroppata sulla destra è più esterna e raggiunge quasi la linea di fondo, taglio perpendicolare perfetto verso il centro e, puntualissimo, Arrighini a centrare la porta con un tiro al volo non facile. Tre a due e, questa volta, ad esultare sono i quasi duecento sostenitori dell’Orso Grigio che, per tutta la partita, hanno sostenuto la squadra con entusiasmo e rispetto per gli avversari. Siamo a sei minuti dal riposo e tutti gli spettatori si chiedono cosa riserverà ancora questa partita, bella e giocata ad alti livelli.
La reazione della Spal, però, è inconsistente e, anzi, Arrighini potrebbe ancora portare pericoli alla porta di Seculin ma tira alto. Si va al riposo col risultato, inatteso, di 3 a 2 per l’Alessandria e, senza cambi, ricominciano le ostilità. Giustamente si cerca di “stare alti” e di non farsi schiacciare negli ultimi venti metri, con i fantasmi di Benevento, di Pisa e del “Moccagatta” con il Frosinone, che aleggiano sul “Massa” più come monito a far bene che a rinchiudersi in un fortino. Tattica azzeccata che, finalmente, dà risultati. A conferma degli equilibri in campo, la Spal non sta a guardare e, già al settimo minuto, Pisseri deve volare a centro area per bloccare un pericoloso traversone di Melchiorri. Dickman, Viviani, Mancosu e altri si dannano l’anima per riequilibrare le sorti ma una oculata difesa dell’Alessandria respinge tutte le minacce. Si gioca una partita differente rispetto a quella spumeggiante del primo tempo. I movimenti sono più lenti e si capisce che l’intenzione prima dell’Alessandria è di perfezionare le azioni di difesa, così come succede al ventesimo della seconda frazione quando Parodi annulla una possibile giocata di Dickman.
Al minuto 30 l’unica vera palla gol per il pareggio spallino: da lontano tira (molto bene) l’appena entrato Celia e centra il palo, sulla ribattuta Capradossi scheggia di nuovo il palo e spreca una ottima occasione. Forse sarebbe stato anche giusto un pareggio ma, sinceramente, i Grigi visti allo Stadio “Massa” hanno dimostrato coraggio, intelligenza di gioco, organizzazione e, specie nel primo tempo, idee chiare e azioni di qualità. Una volta tanto la Dea Bendata ha aiutato il “magico orso” andando a riequilibrare, parzialmente, sfortunate situazioni precedenti. Praticamente più nulla fino alla fine, eccetto una spinta di gioco in area ad opera di Mustacchio “mille polmoni”. La spinta c’è stata ma il tuffo successivo dell’attaccante biancoazzurro non ha convinto l’ottimo arbitro Mercenaro. La gara va verso la fine con vibrate proteste spalline che costano l’espulsione a Viviani ma, dal punto di vista del gioco, non porta a novità nel punteggio. L’Alessandria vince la sua prima gara in trasferta ed ottiene tre punti fondamentali per la lotta per la salvezza. Come scritto all’inizio “se si giocheranno così le prossime partite” i risultati saranno di sicuro positivi. Non andiamo oltre con l’entusiasmo, “voliamo bassi” come chiede SanBaudolinoMorenoLongo e impegnamoci subito per la prossima partita.