“Buona la prima” per l’Alessandria che vince in Toscana con il San Donato Tavarnelle
Lo stadio “Brilli Peri” di Montevarchi, ancora una volta, porta bene alla squadra di Maurizio Lauro che, con una prodezza di Nichetti, conquista l’intera posta e mette una seria ipoteca sulla salvezza, tanto agognata e ora ad un passo. Intendiamoci, il 2 a 1 inflitto con intelligenza tattica, scelta giusta dei giocatori e buona organizzazione in difesa, ai toscani di Zani-Buzzegoli, per il momento non sono il responso definitivo ma, come si dice “chi ben comincia…”. Buone soprattutto tre “mosse” del trainer grigio che hanno fatto la differenza: una difesa attenta ben gestita da Sini, Rota e Checchi, buon centrocampo (finalmente) con una prova maiuscola di Antonio Mionic, coadiuvato da Nichetti e dai rientri di Galeandro e Cori e, soprattutto, l’inventiva di Galeandro, Lamesta e, alla fine, di Martignago, che hanno messo in continua apprensione la retroguardia in maglia gialla.
I “grigi” si presentano sul campo del San Donato con maglia bianca con fascia grigia e, almeno per il primo tempo, sono costretti ad una partita difficile, a volte rude nei contrasti che trova negli otto minuti dal 28esimo al 36esimo il suo momento clou. Ma andiamo per ordine.
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E’ del San Donato la prima occasione, perfettamente interpretata da Tommaso Bianchi, che tira una staffilata a colpo sicuro, ma incontra un Liverani come sempre all’altezza. Tiro respinto e campanello d’allarme già al secondo minuto del primo. Le urla di Sini e Luca Liverani si sentono fino in gradinata dove è incessante l’incitamento di un centinaio di sostenitori venuti da Alessandria. La sberla comunque serve, perché da quel momento in poi non sono più state concesse occasioni vere alla squadra di casa. Molto debole il tentativo di Sepe al minuto 13 della prima frazione dopo un brivido corso dalla difesa toscana su un taglio perfetto al centro di Galeandro, ribattuto in angolo. Ma l’Alessandria c’è, riesce a macinare gioco anche se di rimessa, perché il San Donato Tavarnelle è comunque un osso duro e ha due o tre elementi di qualità. Ubaldi, Russo e Brenna sono tra questi e si dannano l’anima per cercare di avvicinare la porta di Liverani. Su una delle ripartenze veloci, spesso gestite sulla fascia da Lamesta, si fa trovare pronto Sacha Cori che con una girata di testa impegna duramente Cardelli di nuovo in angolo. Ci avviciniamo così agli otto minuti fondamentali della partita. Prima l’arbitro commina un “rosso” diretto a Cori su un fallo tutto da verificare, creando una situazione difficile per l’Alessandria. Poi, sulla prevedibile pressione dei toscani, si fa trovare libero Galeandro al centro che, con una sgroppata, semina lo scompiglio nell’area del San Donato. Viene messo giù senza complimenti da Gorelli, già ammonito, ottenendo così due obiettivi: il pareggio nel numero dei giocatori delle due squadre e, soprattutto, il calcio di rigore. Galeandro, freddissimo, tira forte e angolato. Nulla da fare per Gardelli. Siamo a una decina di minuti dalla fine della prima frazione e le cose si stanno mettendo bene per l’Alessandria. Al rientro si comincia subito a spron battente con i “gialli” di casa alla ricerca del pareggio. E’ invece Lamesta a mettere più volte in difficoltà la retroguardia difesa da Gardelli e solo l’imprecisione di Nichetti prima e Galeandro dopo negano il raddoppio ai Grigi di Lauro. Su una delle poche disattenzioni difensive, però, si riapre la partita. E’ Ubaldi, con Russo fra i migliori, a costringere al fallo un difensore in maglia grigia. Per la verità, anche in questo caso, è dubbia la decisione dell’arbitro, infatti Sini e compagni protestano… ma il signor Nicolini è irremovibile. Sul dischetto lo stesso Ubaldi che segna. Uno a uno. Ma la partita non si spegne qui. Anzi, dal minuto10 inizia un altro match con il Tavernelle alla ricerca della vittoria e l’Alessandria più sulla difensiva ma, come diceva il Manzoni, “cum juicio”. Liverani al minuto 12 salva su una pericolosa incursione di Russo e, subito dopo Mionic e Nichetti offrono preziosi assist, non ben finalizzati a Galeandro e Lamesta. Si arriva, così, con continui cambiamenti di fronte, al ventisettesimo…con una incursione del solito Lamesta, un appoggio a Mionic e, di rinforzo, l’arrivo dalle retrovie dell’ottimo Nichetti. Tiro di controbalzo di destro e rete perfetta all’incrocio dei pali. Praticamente più nulla da segnalare fino al termine se non due occasioni capitate al sempre positivo Martignago che però non vanno a segno. Ma va bene così. Si passa il primo ostacolo verso la salvezza e si guarda con più tranquillità alla partita di sabato prossimo. Ci si attende un “Moccagatta” festoso e con presenze numerose, con il giusto scetticismo mandrogno ma con la consapevolezza di avere, finalmente, una squadra ed un allenatore all’altezza.