Ci eravamo illusi!

Dopo dieci minuti, la pratica sembrava già chiusa: 2 a 0 e tutti a casa.
Invece, nel calcio non si può mai dire: la tensione deve restare alta, la concentrazione al massimo, i nervi saldi. Invece, un episodio, ancora non del tutto chiaro, cambia la storia della partita. I grigi, come sappiamo, restano in dieci e l’inerzia della gara gira in favore del Pavia.
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Alla fine, tutti sembrano soddisfatti di questo pareggio, ma ai tifosi mandrogni resta l’amara in bocca. Come sarebbe finita in 11 contro 11?
Dieci minuti non bastano per dire che siamo più forti del Pavia, forse è più significativo il fatto che in dieci contro 11 per buona parte della gara, dopo qualche minuto di sbandamento, con relativo pareggio ospite, siamo stati all’altezza della capolista.
La partita non è più stata bella, non abbiamo avuto più grandi occasioni, ma sostanzialmente non abbiamo subito più di tanto.
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Siamo una squadra forte, tenace, con tre uomini, Marconi, Gazzo e Taddei in grado di fare male sempre e comunque.
Forse, qualche problema in più è ravvisabile nel reparto arretrato.
Dopo aver visto al Moccagatta Novara e Pavia, possiamo dire che nessuna delle due ha dimostrato di essere decisamente più forte dei grigi. L’impressione è che forse ci manchi qualcosa sia al centro che dietro, per fare il salto di qualità.
Questa Alessandria può sicuramente darci delle soddisfazioni e restare nei piani alti della classifica. Bisogna crederci, con la testa e con il cuore.
Hurrà Grigi
Massimo Taggiasco
(foto GSM Photo)