Hurrà Grigi

Quindicinale di calcio e non solo

ESAME INFRASETTIMANALE

02. Serie A

Il primo turno infrasettimanale della stagione viene inaugurato da Udinese-Milan, anticipo del martedì sera. Ad avere la meglio sono i rossoneri, che ottengono la loro prima vittoria stagionale in trasferta. È un match a due facce quello del Friuli: nella prima frazione il Milan domina in lungo e in largo mentre nella ripresa i ragazzi di Colantuono creano non pochi grattacapi ai rossoneri, rischiando una fantastica rimonta. Nei primi 45′ il Milan capitalizza la palese superiorità, gonfiando per ben tre volte la rete avversaria: Balotelli al 5′, Bonaventura al 11′ e Cristian Zapata nei minuti di recupero, mettono in ginocchio un Udinese di cui vengono messi a nudo gli evidenti problemi strutturali. Nella seconda frazione però la musica cambia e le reti di Badu e Duvan Zapata rendono la ripresa dei rossoneri complicata. Nonostante la sofferenza finale, il Milan riesce ad ottenere la seconda vittoria consecutiva, ma attenzione a non sottovalutare l’incomprensibile crollo del secondo tempo: i fantasmi della gestione Inzaghi non sono ancora spariti. Questa squadra ha paura di vincere e Mihajlovic dovrà intervenire per evitare che si ripresentino ancora situazioni del genere. Vincere aiuta vincere, ma questo Milan deve ancora crescere.

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Il mercoledì di Serie A è un’altalena di emozioni e sorprese. Partiamo dalla capolista, l’Inter. I nerazzurri vincono ancora e allungano sulla concorrenza. L’Hellas Verona, orfano del proprio leader Luca Toni, non può nulla contro i ragazzi di Mancini che grazie alla prima rete in maglia nerazzura di Felipe Melo ottengono la quinta vittoria consecutiva e raggiungono quota 15 punti. En plein. Era dai tempi di Herrera che l’Inter non vinceva le prime cinque partite di campionato. Segnale importante: il vento dalle parti di Appiano Gentile è cambiato e nonostante Mancini porti avanti la propria strategia mediatica a suon di “abbiamo davanti squadre più attrezzate di noi”, l’Inter c’è e lotterà per le prime posizioni fino alla fine. Il test di domenica prossima contro la Fiorentina potrebbe essere un banco di prova interessante per capire effettivamente se i nerazzurri sono da scudetto. I cavalli vincenti si vedono all’arrivo, ovvio, ma parlare di tricolore non è vietato. Quest’anno no.

Juventus, Roma e Napoli invece toppano e perdono ancora punti preziosi dalla vetta.

Allo Juventus Stadium si consuma un risultato storico: i bianconeri impattano contro il Frosinone, che conquista il primo punto della propria storia in Serie A dove mai avrebbe pensato di ottenerlo: in casa della Juventus. Come da copione, la Juve schiaccia gli avversari nella propria metà campo creando tantissime occasioni non finalizzate a dovere. Ci pensa Zaza, all’esordio dal primo minuto, a sbloccare il match al 50′ grazie a una conclusione leggermente deviata. Ma nell’extra time succede l’impensabile: i bianconeri regalano ingenuamente un calcio d’angolo da cui scaturisce la rete di Blanchard. Il match finisce 1-1 e la Vecchia Signora rinvia ancora l’appuntamento con la prima vittoria casalinga. È l’anno zero, è l’anno della rifondazione, è l’anno del “diamo tempo ai giovani”. È vero, ma una rosa come quella della Juve non può permettersi di viaggiare, dopo cinque partite, a dieci lunghezze dalla vetta. La pazienza dei tifosi bianconeri, abituati a vincere, sta per esaurirsi. La squadra di Allegri ha un problema abbastanza evidente: il gol. I bianconeri creano tanto ma concludono poco; ci vuole più cinismo, elemento imprescindibile per una grande squadra. Quando una stagione nasce con la luna storta, è difficile ribaltarne completamente le sorti e anche Allegri, apparso nervoso nel post partita, se ne sta rendendo conto. È un periodo molto delicato: altri passi falsi potrebbero pregiudicare la stagione. Juve, vincere è l’unica cosa che conta. Ora più che mai.

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La Roma esce da Marassi con le ossa rotte. Nel match contro la Sampdoria, la nave giallorossa affonda per la prima volta quest’anno. I capitolini dominano l’incontro però sono gli episodi a far pendere la bilancia dalla parte dei blucerchiati: prima la punizione di Eder, capocannoniere del torneo con 6 gol all’attivo, e poi l’autogol di Manolas stendono la squadra di Garcia. La sensazione è che ai giallorossi manchi ancora l’ultimo step per diventare a tutti gli effetti una squadra da scudetto: i pareggi contro Verona, Sassuolo e quest’ultima sconfitta ne sono la prova. L’ambiente giallorosso non ha digerito gli ultimi due risultati e Garcia sembra già essere sul banco degli imputati. È il momento di reagire: sbagliare ancora è vietato.

Dopo la doppia manita rifilata a Brugge e Lazio, il Napoli sbatte in provincia: i partenopei contro il Carpi non vanno oltre a uno striminzito 0-0. Partita poco emozionante quella del Braglia, con gli che emiliani che parcheggiano il classico pullman davanti alla propria area e gli uomini di Sarri che dominano la partita senza concretizzare. La gestione Benitez ha lasciato in eredità degli strascichi importanti: come lottare per il vertice senza battere le provinciali? Probabilmente le straripanti vittorie contro Brugge e Lazio hanno trascurato le lacune di una squadra ancora immatura.

La Fiorentina agguanta il secondo posto solitario: la vittoria del Franchi contro il Bologna permette ai viola di salire a quota 12 punti e di ottenere il terzo successo consecutivo in campionato. A decidere il match le reti di Blaszczykowski al 71′ e di Kalinic all’82’. Addio al tiki taka e al calcio spettacolare di “montelliana” memoria; la nuova Fiorentina targata Sousa è concreta e vincente.

La Lazio torna a respirare. Dopo la debacle di Napoli, i biancocelesti riassaporano la gioia della vittoria battendo per 2-0 il Genoa, alla terza sconfitta consecutiva. Prime reti stagionali per Djordevic e Felipe Anderson.

Negli altri due match del mercoledì sera il Chievo impone al Torino la prima sconfitta stagionale grazie alla rete di Castro al 75′ mentre il Sassuolo di Di Francesco sbanca il Barbera di Palermo e sale al terzo posto in classifica. Straordinaria la rete di Floccari che decide l’incontro.

Il posticipo del giovedì sera mette di fronte Empoli e Atalanta. Al Castellani a spuntarla sono i bergamaschi grazie alla rete di Toloi sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Le milanesi superano l’esame infrasettimanale; Juventus, Roma e Napoli escono dai rispettivi impegni con poche certezze e mille interrogativi. Gerarchie ribaltate?

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